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Sconfigge il tumore, ma sviluppa fobia del cibo: può mangiare solo pane all’aglio

Billy Turner, da Manchester, ha sconfitto un cancro nel 2008, quando aveva appena 3 anni. Oggi ne ha 11 ed ancora non è riuscito a superare questo particolare scompenso psicologico che lo porta a rifiutare qualsiasi tipo di alimento. Tranne il pane all’aglio, appunto.
A cura di B. C.
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E’ riuscito a sopravvivere al cancro, ma con uno strano effetto collaterale: riesce a mangiare solo pane all’aglio. Billy Turner, 11 anni, ne è diventato dipendente dopo la chemioterapia per curare il linfoma di Hodgkin che praticamente lo ha reso incapace di digerire qualsiasi altra cosa. C’è però da dire una cosa: sono passati otto anni da quando il ragazzino ha sconfitto con successo il male che lo affliggeva, ma dopo tutto questo tempo Billy si rifiuta ancora di mangiare qualcosa che non sia pane con l’aglio. Sua madre, disperata, Louise Blackshaw, 32 anni, è arrivata a rivolgersi ad un ipnotizzatore per cercare di aiutare il figlio a superare la sua dipendenza.

“Quando Billy era sotto chemio, mi diceva che ogni volta che mangiava si sentiva molto strano, in particolare nel passaggio del cibo in gola. L'unica cosa che non gli dava fastidio era il pane all'aglio. Quindi mangiava solo quello. Ed io ero molto felice che lui riuscisse a mangiare qualcosa” racconta Louise. “Ma ormai sono passati otto anni e si rifiuta ancora di mangiare qualsiasi altra cosa” dice la donna. “Vorrei andare in un ristorante e poter ordinare cibo come fanno tutti gli altri. Ma non ci riesco proprio, è una sensazione orribile” spiega lo stesso Billy.

John Newlands, anziano infermiere specializzato nel trattamento di tumori, ha spiegato al Daily Mail che almeno tre quarti delle persone sottoposte a chemioterapia hanno modifiche i loro gusti e i loro appetito durante le cure. “La Chemioterapia distrugge le cellule. Si dividono rapidamente, come quelle che rivestimento la bocca e le papille gustative”, ha detto. “I tuoi gusti vengono influenzati dai farmaci che hai ricevuto. Il cibo finisce per avere un sapore metallico. Newland ha poi parlato del cosiddetto fenomeno della ‘nausea anticipatoria’, che porta le persone a sentirsi male alla vista di qualcosa che la loro mente correlaziona alla propria chemioterapia. “Una persona che conosco una volta ha incontrato il suo oncologo in un negozio di abbigliamento diversi anni dopo il trattamento. Appena l’ha vista si è vomitata addosso” ha detto l’infermiere. “E questo perché vedendolo si è ricordato della nausea causatagli dalla chemioterapia. Si tratta di un problema psicologico. Può essere lo stesso con il cibo; durante la chemioterapia la gente mangia cibo che ti può far sentire malati e il cervello ricorda quell'associazione anche nel tempo”.

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