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Salviamo Cszinka, la cavalla malata di Aie condannata a morte in Ungheria

L’equino risiede in Ungheria ed è sieropositiva ad AIE (anemia infettiva equina) e le Autorità locali ne hanno disposto l’abbattimento. Dal Ministero potrebbe arrivare la richiesta di trasferimento dell’animale in Italia, anche perché diversi test hanno dimostrato che l’incidenza del virus, un tempo temibile, è ormai irrilevante. Ma è ancora tutto fermo, nonostante le petizione di diversi vip.
A cura di B. C.
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Lo showman Giorgio Panariello, la conduttrice Tessa Gelisio, l'attore Davide Silvestri. Ma anche Luna Berlusconi, Marisa Laurito e Gabriella Pession. Tutti uniti in nome di Csinska, la cavalla ungherese affetta da Aie, anemia infettiva equina. La bestia si è vista dapprima condannata a morte nel suo Paese di origine – dove per legge gli animali sieropositivi devono essere abbattuti –, poi ha ricevuto un secco ‘no’ da parte del nostro Ministero della Salute per essere ospitata al Centro autorizzato gestito da IHP-Italian horse protection onlus. Tant’è che è scattata una petizione su Change.org indirizzata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, oltre che alle nostre autorità sanitarie e all’Ambasciata di Ungheria in Italia. Anche l’ENPA-Ente nazionale protezione animali e Progetto Islander si sono mossi affinché Csinska, sieropositiva sì ma sana, non sia condannata a morte. Poi Silvio Borrello, direttore generale della Sanità animale e del farmaco veterinario, ha chiesto, anche attraverso la nostra Rappresentanza italiana a Bruxelles “che le autorità sanitarie ungheresi sospendano l’abbattimento in attesa di trovare una idonea soluzione”.

E, come detto, in nome di Csinska sono scese in campo anche diversi vip: "Oggi vi chiedo un aiuto concreto! Condividendo questo post e facendo un po' di rumore potremmo riuscire a salvare questa cavallina condannata a morte senza un motivo reale", ha scritto Samantha de Grenet  su Facebook. Va detto che l’Italia, paese all’avanguardia in materia di Aie, ha evidenziato una incidenza irrilevante del virus, un tempo fatale per gli animali che ne erano affetti. Tuttavia il Ministero ha negato il consenso al trasferimento del povero animale. Per bypassare questa restrizione un veterinario ungherese dovrebbe dichiarare che la cavalla è esente da malattie previste dalla dir. 2009/156 e rilasciare apposito certificato. Ma per adesso per Csinzka resta tutto fermo.

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