Salva una 14enne dallo stupro di gruppo: assassinato 11 anni dopo per vendetta
Era solo un ragazzino di 15 anni quando decise di fare la cosa gusta salvando una ragazzina sua coetanea che stava subendo uno stupro di gruppo da parte di una baby gang locale. Ora a 11 anni di distanza è stato freddato in un vero e proprio agguato davanti la sua casa in quella che la sua famiglia denuncia essere una vendetta proprio per quell'episodio. È la storia del ventiseienne britannico Abraham Badru, ucciso a colpi di arma da fuoco a Londra davanti alla madre Ronke. "Per dieci anni ha temuto che qualcuno lo uccidesse e ora è successo. È stato ucciso per essere stato un eroe. Come può essere giusto tutto questo?" ha dichiarato la dona puntano il dito anche contro le autorità inglesi: "Alla ragazza è stata data una nuova identità, una nuova vita, è stata protetta ma Abraham avrebbe dovuto avere la stessa protezione perché anche lui era una vittima".
La donna si dice convinta che sia stato un omicidio legato a quella vicenda visto che il figlio da alcuni anni ha iniziato a ricevere minacce di morte legate alla sua testimonianza nel processo contro i responsabili dello stupro. La signora ha raccontato inoltre che la macchina di suo figlio è stata danneggiata più volte tanto da spingerlo all'idea di abbandonare la zona. Le minacce era cominciate quando il giovane era ritornato nel quartiere dopo un periodo di studi fuori. Anche se condannati, infatti, nel frattempo quasi tutti i ragazzi accusati sono usciti dal carcere andando ad abitare nello stesso quartiere.
Come stabilirono le indagini, il giovane si era intromesso nell'azione di una baby gang locale durante una festa tra giovanissimi. Durante il party, infatti, la fidanzata di un membro della gang di 14 anni fu presa di mira perché aveva detto che voleva rompere con lui. L' adolescente fu brutalmente picchiata, minacciata con un coltello e infine denudata. A quel punto intervenne Abraham che blocco il branco e la fece scappare. "Ero arrivata al punto di arrendermi. Pensavo davvero che sarei morta poi Abraham capì cosa stava succedendo intervenne. Sembrava avere un certo rispetto da loro" disse all'epoca la ragazzina . Quello che però la gang non gli ha perdonato è di aver testimoniato al processo contro di loro.