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Ritrovamento choc, apre la porta e trova il suo gatto morto e appeso a testa in giù

La scoperta nel comune di Cagli, in provincia di Pesaro Urbino. L’animale, che faceva parte di una colonia di felini accuditi dall’uomo, era sparito 15 giorni prima.
A cura di A. P.
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Uno dei suoi gatti morto e appeso a testa in giù proprio davanti al portone del suo casolare in campagna. È la macabra scena a cui ha dovuto assistere un abitante del piccolo comune di Cagli, in provincia di Pesaro Urbino, che ha denunciato tutto alle autorità competenti. Il ritrovamento choc davanti all'uscio del suo casolare, nella frazione di Pieia,  dove l'uomo si prende cura di una colonia felina a cui il gattino apparteneva e da cui era scomparso da circa quindici giorni.

Al momento del ritrovamento, il gatto risultava legato al basso ventre attraverso un filo di ferro, ed era appeso ad un arbusto privo di vita, con il capo rivolto verso il basso. L’uomo si è rivolto alle guardie zoofile OIPA di Pesaro, ipotizzando un gesto di vendetta o intimidatorio. Dopo aver appurato personalmente l'accaduto, le guardie zoofile hanno presentato una comunicazione di notizia  di reato verso ignoti presso la Procura di Urbino che ha avviato una indagine conoscitiva affidata ai carabinieri.

Spetterà ora all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche, a cui è stato consegnato il corpo dell'animale, accertare le cause della morte attraverso un esame autoptico. "Non è da escludere la possibilità che la colonia felina non sia coinvolta nelle motivazioni che hanno portato a un tale gesto. E questa cosa renderebbe l’episodio ancora più crudele" hanno spiegato dall’Organizzazione per la protezione degli animali.

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