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Ritrova il suo gatto dopo 18 anni: ma glielo sopprimono prima che potesse rivederlo

Laura, 39enne scozzsee, qualche giorno fa ha ricevuto una visita davvero inaspettata: “Il suo gatto è vivo” gli ha detto un ufficiale del dipartimento per la sicurezza degli animali. Ma la gioia si è trasformata troppo presto in disperazione…
A cura di B. C.
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"Volevo dirgli addio e non me l'hanno permesso". Frena a stento le lacrime la 39enne, Laura Rennie di Glasgow, nel raccontare al Daily Mail la storia che vede protagonista Toby, la sua gatta scomparsa 18 anni fa. Qualche giorno fa la donna ha ricevuto la visita di un ufficiale del dipartimento locale, presentosi alla sua porta per dirle che l'animale che ha perso quando aveva 21 anni, era stato trovato – a soli 15 minuti da casa sua. Ma la felicità che si è subito trasformata in disperazione, racconta il tabloid inglese, quando il medico le ha detto che dovevano sopprimere il micio. Il povero felino versava, infatti, in gravi condizioni dopo essere stato investito da un’auto. "Aspettate – gli ho chiesto – vengo a vederlo per l'ultima volta, ci metto poco, abito a 15 minuti di auto, ma loro non hanno voluto. E' stata una vera e propria crudeltà".

Laura, che ha lavorato con gli animali per 16 anni, aveva adottato Toby quando aveva solo quattro settimane, dopo aver trovato il micio abbandonato. “L’anno successivo poi se ne andò e non tornò più”, ha raccontato ai media locali la donna, che poi ha aggiunto: “Mi sono sentita come scioccata, quasi intontita, quando ho saputo che Toby era viva. In seguito ho cominciato a immaginare come si sarebbe potuta integrare a casa, visto che mia madre ha un gatto. Avevo portato fuori anche una cuccia ma, più tardi, ho appreso che Toby sarebbe stata abbattuta e che non avrei avuto neanche il tempo di vederla. Nello spazio di 32 ore ho provato emozioni molto contrastanti”.

Laura punta il dito anche contro il veterinario: ”Mi ha fatto capire chiaramente che non voleva che andassi in ambulatorio, non ero la benvenuta”. Ora ha deciso di denunciare l’uomo alla SSPCA, l ’associazione scozzese impegnata nella cura degli animali, che si difende così: “Il nostro veterinario – ha affermato un portavoce – ha fatto capire alla signora Rennie che, date le sue condizioni, sarebbe stato troppo triste per lei vedere Toby. In ogni caso, comprendiamo le ragioni per le quali la padrona desiderasse dirle addio e siamo spiacenti che la situazione non sia stata gestita con maggiore sensibilità, nel modo in cui sarebbe dovuto accadere”.

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