Requisisce il cellulare alla figlia: padre arrestato per furto
Preoccupato per i messaggi che la figlia dodicenne invia agli amici, il padre le requisisce lo smartphone e finisce in cella per furto. È la storia di Ronald Jackson, trentaseienne di Dallas che finisce sui giornali di tutto il mondo per una provvedimento educativo che il giudice sentenzia essere contro legge. Dopo aver requisito il cellulare alla figlia, l'adolescente racconta tutto alla madre ed ex moglie di Jackson, Michelle Steppe. Il passo successivo è la denuncia alle autorità per furto presso il Dipartimento di Polizia di Grand Prairie, presso il quale il marito attuale della donna è ufficiale. Dopo poche ore i poliziotti si trovano sull'uscio della porta del "ladro" e lo arrestano. La cauzione di 1.500 dollari di cauzione viene convertita in multa, ma l'uomo si rifiuta di pagare optando per un'altra soluzione: discolparsi in tribunale dalle accuse e sostenere il proprio diritto ad esercitare il ruolo di padre di una figlia che, intanto, ha compiuto 15 anni.
In secondo grado l'uomo è stato dichiarato innocente per insufficienza di prove. Jackson spiega a Wfaa che ha lottato per una questione di principio, non certo per la multa: "Non voglio che sia il Dipartimento di Polizia a dirmi come educare mia figlia". La madre della ragazza si dice convinta di aver fatto la cosa giusta, denunciando l'ex marito alla polizia: "In quanto mamma, mi sono arrabbiato perché – per prima cosa – la proprietà appartiene a me: non puoi appropriarti di qualcosa che non è tuo, che tu sia genitore o meno". Del resto, spiega ancora la donna, da tutta questa storia sembra si possa trarre solo una conclusione, ossia che "anche se acquisti una cosa con i tuoi soldi e hai la ricevuto, non è tua. Qualcuno te la può togliere". Tanto più, come mette in evidenza ancora la donna, che il piano tariffario attivo sullo smartphone era il suo. Jackson non pensa che possa mai essere ristabilito alcun rapporto con figlia ed ex moglie. "Mi devo allontanare da loro – spiega – non posso avere più alcun rapporto".
