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Rassegna(ti) in casa: la rassegna stampa al tempo del lockdown si fa sui social

RASSEGNA(ti) IN CASA è un format ibrido, tra lettura dei giornali e commento dei fatti del giorno, che sta riscuotendo un grande successo in queste settimane così difficili per il nostro Paese. Proviamo a capire di che si tratta.
A cura di Redazione
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In queste settimane di lockdown sono in molti ad utilizzare la rete e i social network per trasmettere in streaming contenuti diversi: politici, giornalisti, musicisti e personaggi del mondo dello spettacolo si sono attrezzati – in maniera più o meno amatoriale – per comunicare tra loro e con il mondo esterno. Tra le tante iniziative, particolarmente degna di nota la rassegna stampa dal titolo “Rassegna(ti) in casa” postata in diretta streaming sulla pagina dell’associazione di cittadinanza digitale “Insieme in rete”.

Il format è un ibrido tra la lettura dei giornali, il commento dei temi in primo piano e il talk. Ma senza ospiti politici. Da Fabio Fazio a Makkox, da Padre Antonio Spadaro a Selvaggia Lucarelli, da Marianna Aprile a Paolo Berizzi. E poi tantissime giovani firme come Maria Teresa Santaguida, Charlotte Matteini, Steven Forti, Simone Fontana, per citarne alcuni. Associazioni come la Caritas, psichiatri e esperti di geopolitica come Dario Fabbri e Lucio Caracciolo.

“Ho pensato di farla agli inizi di aprile, quasi come un gioco fra amici, ma puntata dopo puntata, abbiamo registrato un numero di spettatori sempre crescente fino ad arrivare alla puntata di ieri che ha totalizzato più di 110.000 visualizzazioni. Ho cominciato con Matteo Grandi, Francesco Nicodemo e Fabio Salamida, poi ogni giorno abbiamo ospiti diversi. Abbiamo parlato di mafia e criminalità organizzata, di geopolitica, di attualità, partendo dalla lettura dei giornali e soffermandoci su approfondimenti e fatti del giorno".

Un esperimento che potrebbe proseguire anche a quarantena finita? «Vedremo – spiega Flavio Alivernini – in questi giorni abbiamo tutti un po’ più più tempo e non nascondiamo che tutto questo nasce sia dall’esigenza di poter offrire un contenuto di qualità a chi è costretto a stare a casa, sia da quella di tenerci “in allenamento” per quando dovremo tornare ai nostri normali ritmi di lavoro. Vedremo se ci sarà la possibilità di continuare anche dopo ma per ora non facciamo promesse».

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