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Rapisce la bimba di 5 mesi dell’amica, poi la getta nell’immondizia: condannata

I fatti sono avvenuti lo scorso marzo a Phnom Penh, in Cambogia. Ed ora Yin Sotheara, 34 anni, è stata condannata. Secondo il giudice avrebbe tentato di rapire la piccola per poi chiedere un riscatto alla famiglia. La bimba ha rischiato di morire soffocata.
A cura di B. C.
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Aveva rapito la figlia di cinque mesi della sua amica per poi abbandonarla tra i rifiuti. Yin Sotheara dovrà trascorrere i prossimi undici anni in carcere. Questa la sentenza di condanna nei suoi confronti da parte della corte cambogiana di Phnom Penh.

Come riportato dal Mirror, lo scorso marzo la 34enne aveva giocato a carte con Meas Sovanna e altri amici, per poi uscire dalla stanza quando era circa mezzanotte. Quindi si era infilata nella stanza della piccola e dopo averle tappato la bocca, l’aveva avvolto in una borsa nera, calandola giù con una corda dalla finestra. A quel punto Sotheara si era allontanata in moto, portandosi dietro la bimba; quindi, arrivata a casa l’aveva abbandonata poco distante nel quartiere Sen Sok. La donna, madre di due bambini, era stata subito arrestata e nei giorni scorsi è arrivata la condanna per tentato omicidio.

Secondo i giudici, la 34enne, vedova, piena di debiti, aveva provato a chiedere un riscatto alla famiglia della bambina rapina. Ma dopo aver ricevuto la telefonata della madre, preoccupata, aveva preferito lasciar perdere. Ma cosa fare a quel punto della piccolina? La soluzione era stata, appunto, quella di lasciarla nella spazzatura. Fortunatamente i residenti, attirati dal pianto della bimba, l’avevano salvata e portata in ospedale.

Nel frattempo, Sotheara era stata arrestata. La fantasiosa giustificazione data ai magistrati non è stata convincente:  “Sono completamente ossessionata di amore per questa bambina”. Leggendo la sentenza, il giudice Top Chhun Heng ha descritto la donna come “brutale” e ha detto che la piccola aveva rischiato il soffocamento dopo essere stata rapita. Gli avvocati dell’imputato avevano evidenziato che non si poteva parlare di tentato omicidio perché non vi sono prove che la donna intendesse uccidere la piccola.

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