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Qui si fa il Diario o si muore

La misura è colma. Facebook si sta impegnando a rendere il diario cosa irreversibile. Nessuna fonte ufficiale, ma pare che il 31 agosto sarà la data ultima. La gente si rifugia in casa, supermercati presi d’assalto per accaparrarsi le ultime scorte.
A cura di Andrea Parrella
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Sta per arrivare, questa volta in misura definitiva. Non ci saranno rifugi antiatomici che tengano, preghiere di alcun tipo: il diario di Facebook si abbatterà su ognuno di noi. Pare un po' il gioco di quell'album di figurine dei calciatori che si faceva comprando quelle gomme masticabili per un massimo di ventidue secondi (girava voce che qualcuno fosse morto per aver esagerato). C'erano due calciatori introvabili, gli storici Volpi e Poggi, i cui figli si sentiranno famosi per questo. Ebbene, il 70% dei bambini che non aveva quelle figurine assurgeva d'avere un amico, o conoscente, che si era trovato in possesso di quegli introvabili reperti.

Col Diario è accaduta la stessa cosa: da che il 31 marzo del corrente anno Fb ha invitato tutti i suoi iscritti ad attivare questa timeline (che ripercorre le vicende personali verificatesi sulla propria bacheca da che la vita sul social è cominciata), sono venuti a galla arcigni contestatori della novità introdotta, ostili al restyling inutile della propria pagina personale. E così, per quelli che non avevano accettato è stata sempre più una lotta, il terrore provocato dalla sottomissione ad un regime che, prima o poi, si sapeva avrebbe imposto il suo diktat.  Mio cugino si è trovato il diario da un giorno all'altro, prima o poi accadrà anche a noi – si sentiva nei ghetti anticonformisti. I più tenaci affermavano che mai e poi mai avrebbero cliccato su quel tasto ingannevole che induceva al passaggio volontario, a costo di cancellarsi dal social network più popolare al mondo.

“ Mio cugino si è trovato il diario da un giorno all'altro, prima o poi accadrà anche a noi ”
Anonimo dissidente

Il regime ha poi voluto che la cosa si assopisse sotto gli effetti di un silenzio apparente, onde evitare sommosse. Ma da giorni, dopo mesi di oscurantismo, serpeggia in qualche gruppo alla stregua della Carboneria, la notizia che entro il 31 agosto lo switch off sarebbe inevitabile, equo e solidale nel colpire tutti, costringendoli al diario. Alcuni impavidi hanno trovato addirittura il coraggio di protestare platealmente sul proprio diario, sdegnati del fatto che il loro diritto a decidere fosse stato del tutto esautorato, calpestato. Rimangono in giro pochi fortunati, che stanno ricavando materiale grafico delle proprie bacheche intatte così da poterle collezionare, rivenderle al mercato nero quando la bacheca non sarà che un prezioso oggetto da antiquariato. La notizia del definitivo passaggio a stretto giro non è confermata da nessuna fonte, ma è ovvio che il regime non avrebbe interesse a farla trapelare. Nel frattempo, da mesi, Radio Londra invia messaggi ed istruzioni su come uscire clandestinamente dal diario e tornare alle origini.

Qualche giorno fa, davanti ad una drogheria, campeggiava un'immagine stampata di una bacheca vintage, modello 2008. Sotto l'apocalittica, irreversibile dicitura: Io qui non posso entrare. Prepariamoci, perché saranno anni difficili.

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