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Quando è la mamma a far ammalare il figlio: donna rischia 10 anni di carcere

Una bambina di sei anni è stata portata in un ospedale di Londra dalla madre: “Vomita e ha del sangue nelle urine”. Ma gli accertamenti medici hanno portato a stabilire che era stata la stessa genitrice ad iniettarlo alla piccola. La donna potrebbe essere affetta dalla cosiddetta sindrome di Munchausen.
A cura di B. C.
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Era semplicemente in “cerca di attenzioni”, e per questo motivo ha ammesso di aver aggredito, maltrattato e trascurato sua figlia di 6 anni, così da causarle inutili sofferenze o lesioni. Ora la donna, 31 anni, madre di quattro figli, ex titolare di un pub a Stevenage nell'Hertfordshire, in Regno Unito, è stata arrestata e rischia fino a 10 anni di carcere. La prova definitiva della sua colpevolezza sarebbe stata scoperta dai medici del Great Ormond Street Hospital di Londra: la donna avrebbe iniettato il suo stesso sangue nelle urine della bambina, inducendo lo staff sanitario a pensare che la piccola paziente era gravemente malata. Della vicenda ora si occuperà la corte di Cambridge. La 31enne sarà sottoposto ad un esame psichiatra, nel frattempo i suoi figli sono andati a vivere con la nonna.

La donna potrebbe essere affetta dalla cosiddetta sindrome di Munchausen, un disturbo psichiatrico in cui le persone colpite fingono una malattia fisica o un trauma psicologico per attirare attenzione, simpatia e compassione verso di sé. In questo caso estremizzando o provocando deliberatamente sintomi di una malattia in un bambino. Un recente studio di ricercatori italiani nel reparto di Pediatria del Gemelli di Roma effettuato tra fine 2007 e inizio 2010, che ha avuto come campione 751 bambini ricoverati, ha rivelato che nel 2% dei casi si trattava di un ‘disturbo fittizio'. "Quasi sempre si trattava di disturbi inventati dal bambino stesso – spiegano gli esperti – . Ed è chiaro che, quando una simile situazione conduce il piccolo fino a un ricovero, vuol dire che è necessario intervenire per dare una mano concreta al bambino e alla sua famiglia, considerando l'evento come chiara espressione di un disagio che trova nella sindrome la possibilità di esternarsi. Ma non è tutto: in 4 casi sono stati riscontrati i criteri per effettuare la diagnosi di sindrome di Munchausen per procura, cioè è stato un genitore, o entrambi, ad arrecare un danno fisico o psichico al bambino e indurlo a pensare di essere malato. In 3 casi su 4 si è trattato della madre".

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