Professoressa uccide coppia di vicine lesbiche e il figlio 19enne, poi dà fuoco alla casa
Dana Rivers è un'insegnante di sessantuno anni di Oakland, in California, accusata di un crimine efferato: aver ucciso i vicini – una coppia di lesbiche, Patricia Wright, di cinquantasette anni, sua moglie Charlotte Reed, di cinquatasei e il loro figlio diciannovenne Toto "Benny" Diambu-Wright – e aver dato fuoco alla loro casa.
Definita da tutti una persona modello, Dana era benvoluta e impegnata da anni per i diritti della comunità omosessuale. Nel 1999 era stata licenziata dal suo posto di lavoro dopo aver comunicato al preside l'intenzione di sottoporsi a un intervento per diventare una donna. Da quel momento in poi aveva iniziato una lunga battaglia legale, conclusasi con il pagamento da parte dell'istituto di 150mila dollari all'insegnante e con un grande clamore per la storia, che finì su diversi giornali. Dana apparve in programmi tv e media, e divenne una paladina dei diritti della comunità Lgbt. Poi tornò a vita privata: una vita fino a quel momento tranquilla, prima dell'atroce delitto. Tanto da lasciare parenti e amici sotto choc. "Quello che è successo è assolutamente incredibile. Sono sotto choc. Dana ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri. Era una persona sana e felice, faceva parte di un gruppo di motocicliste, amava insegnare e faceva rafting. Quello che ha fatto non è in linea con ciò che è stata la sua vita fino ad adesso", ha confermato un parente dell'insegnante.
Intorno alla mezzanotte dell'11 novembre, la polizia di Oakland ha risposto a una chiamata per incendio. Quando gli agenti sono arrivati sul luogo segnalato, hanno trovato i cadaveri delle due donne e del figlio: erano stati accoltellati, e i medici non hanno potuto far altro che dichiarare i loro decessi. Nel frattempo Dana, che non aveva avuto il tempo di allontanarsi, è stata colta dalla polizia mentre si trovava in garage, nel tentativo di rubare la moto di una delle vittime per fuggire. L'insegnante è stata subito arrestata. Portata al commissariato, ha reso dichiarazioni spontanee dicendosi coinvolta direttamente negli omicidi. La donna è quindi accusata di triplice omicidio, incendio doloso e distruzione delle prove. Verrà tenuta in carcere, senza possibilità di uscire dietro cauzione. La prossima udienza sarà l'8 dicembre. Qualora fosse condannata, Dana potrebbe andare incontro alla pena di morte o all'ergastolo. Non è però ancora chiaro il movente del delitto: sencondo la polizia potrebbe essere più che banale: una semplice disputa sui confini delle proprietà tra vicini.