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Presenza di antibiotici per uso umano: ritirati lotti di bistecche dagli scaffali dei negozi

Nelle bistecche di maiale sono state trovate tracce di antibiotici solitamente utilizzati dagli uomini.
A cura di D. F.
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Nei giorni scorsi il Ministero della Salute ha diffuso un avviso di richiamo riguardante alcuni lotti di carne di maiale a marchio Ambrosini Carni. Il provvedimento si è reso necessario perché nella carne, proveniente da un fornitore, era stata riscontrata la presenza residua di antibiotici sulfamidici, farmaci normalmente utilizzati per la cura di alcune infezioni nell’uomo.

La misura di richiamo ha riguardato nove lotti di tagli anatomici di suino confezionati da 0,304 chili a 583,928 chili. I lotti richiamati sono i numeri 4717005246, 4717000010, 4717005249, 1705240004, 1714400005,1714500002, 8717006461, 1714600005, 0617011370 con date di scadenza dallo 01/06/2017 e 24/06/2017. Malgrado la data di scadenza delle confezioni richiamate sia trascorsa da oltre un mese, non è escluso che qualche consumatore possa ancora essere in possesso del prodotto congelato, che si consiglia di non consumare.

Come spiega il sito specializzato "IL Fatto Alimentare" ogni anno nel nostro paese vengono ritirati dagli scaffali dei negozi almeno mille prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di merce che può nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. "La questione – afferma Il Fatto – interessa grandi aziende come Barilla, Mars…, catene di supermercati che commercializzano migliaia di prodotti con i loro marchi (Esselunga, Coop, Carrefour, Auchan, Conad, Lidl, Eurospin…), e anche piccole e medie imprese".

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