Picchia la figlia a morte, condannata a 30 anni: “Voglio la revisione del processo”
“Il mio avvocato è stato interrotto dal giudice e non è quindi riuscito a spiegare bene i fatti. Ricorrerò in appello”. E’ una richiesta che fa discutere quella avanzata da Kathryn Smith. La donna ha ucciso la figlia di 21 mesi ed è stata condannata, ma ora chiede che la sentenza venga rivista per la motivazione che ha lasciato tutti senza parole. Secondo le ricostruzioni, Kathryn avrebbe ripetutamente picchiato sua figlia, Ayeeshia, come riporta anche il Sun. In particolare, la bambina sarebbe morta a causa di un arresto cardiaco causato dalle fitte delle percosse. L'autopsia dimostrò che la bimba aveva diverse fratture ricalcificate e tre costole rotte.
Nonostante queste prove schiaccianti la donna ora afferma che l'interruzione da parte del giudice del suo legale durante il processo avrebbe condizionato negativamente la giuria, portandola a pensare che era colpevole e a condannarla a oltre 20 anni di carcere. Kathryn chiede che quindi che si la revisione del processo in secondo grado. Nel frattempo la sua vita in carcere non sarebbe semplice: la donna è stata picchiata selvaggiamente dalle altre detenute che hanno giustificato il loro gesto dicendo di essersi volute vendicare della piccola Ayeeshia.