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Pezzi di vetro nella birra Corona e nella pizza Nestlé: ritirate dai supermercati

Diversi clienti americani hanno protestato con la multinazionale alimentare dopo aver trovato del vetro negli alimenti incriminati. Non è chiaro se i cibi interessati, come spiega Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, siano stati importati anche in Italia.
A cura di B. C.
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Nestlé ha deciso di togliere dagli scaffali circa 3 milioni di prodotti refrigerati di pizza e pasta venduti negli Stati Uniti e in Canada: potrebbero contenere pezzetti di vetro. Problema analogo anche per la birra Corona Extra. Sono stati gli stessi clienti americani a lamentarsi con l’azienda dopo aver trovato del vetro negli alimenti incriminati. A quanto si legge in un comunicato diffuso oggi, i prodotti colpiti negli USA sono cinque e sono le pizze DiGiorno e Lean Cuisine oltre ad alcuni ravioli, lasagne e soufflé. In Canada, il richiamo riguarda delle preparazioni del marchio Delissio Pizza, per quanto da quest’ultimo paese non siano ancora arrivate segnalazioni da parte dei consumatori alla Nestlé. Secondo la multinazionale alimentare USA il vetro potrebbe provenire dagli spinaci usati nei prodotti.

Ritirata anche la Birra Corona

A116A074 e A256C148 “, distribuita negli Stati Uniti dalla Constellation Brands Division Birra. “Questa procedura riguarda un numero limitato di bottiglie di birra potenzialmente interessate e rappresentando meno di un decimo della bottiglie di birra Corona 12 once trasparenti extra immesse sul mercato”, ha dichiarato la società in una nota ufficiale. La raccomandazione, per chi ha già acquistato prodotti appartenenti al lotto sopra descritto, è di non consumarli e distruggerli, o di chiederne il rimborso. L‘allerta in questione, sottolinea Giovanni D’Agatapresidente dello ‘Sportello dei Diritti‘, “risulta pubblicata sul siti istituzionali del governo che si occupano di allerte alimentari. La nostra associazione, quindi, dato anche il risalto che ha avuto questa notizia al di là dell’oceano, ritiene utile informare anche i nostri connazionali che si trovano all’estero. Il fatto è grave e merita un approfondimento. È chiaro che nell’episodio si può ravvisare un vero e proprio pericolo per la salute pubblica perché non è certo il numero degli episodi o dei soggetti coinvolti. Per questo occorre che le autorità indaghino per evitare che altri consumatori, magari più disattenti, possano procurarsi seri danni fisici anche perché non si è a conoscenza se questi lotti della birra sono distribuiti anche in Italia”.

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