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Perse una gamba per colpa di un assorbente interno: a Lauren verrà amputata anche l’altra

A Lauren Wasser nel 2012, a soli 24 anni, è stata amputata una gamba in seguito a una infezione dovuta al suo assorbente interno, una condizione nota come sindrome da choc tossico. Ora rischia di perdere anche l’altro arto: “Non c’è niente che io passa fare”.
A cura di I. A.
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L'odissea di Lauren Wasser continua. Dopo che nel 2014 la modella californiana, allora 24enne, perse la gamba a causa di un choc tossico causato da un assorbente interno, che avrebbe anche potuto ucciderla, le brutte notizie per lei non sono finite. A distanza di 5 anni da quel drammatico momento, rischia di perdere anche la gamba sinistra. "Il mio piede sinistro è un’ulcera aperta – ha raccontato ad un magazine americano -, non ha dita nè tallone e mi causa un dolore continuo. Tra pochi mesi avrò inevitabilmente anche l’altra gamba amputata e non c’è niente che io possa fare".

Il suo incubo comincia nel 2012 quando la ragazza mette un tampone super plus, come era solita fare durante il ciclo mestruale. Tutto procede normalmente fino a quando, dopo aver avvertito stanchezza e malessere, si sveglia con la febbre altissima. La madre la accompagna in ospedale dove è colta da un attacco cardiaco causato da un’infezione, che si scoprirà essere stata causata proprio dall'assorbente interno. La situazione è talmente grave che le gambe cominciano ad andare in cancrena e i medici le amputano la gamba destra e parte del piede sinistro pur di salvarle la vita.

Intanto, Lauren non si dà per vinta e si batte per la trasparenza e per la sicurezza dei prodotti per l'igiene femminile e i rischi che si corrono. Ha raccontato pubblicamente la sua storia durante un TED Talk e ha ripreso in mano la causa di una donna morta nel 1988 proprio a causa di uno choc anafilattico di questo tipo, noto come sindrome da choc tossico. Questa complicazione, tuttavia, è molto rara, colpendo ogni anno una donna su centomila. "I rischi di andare incontro a questa patologia possono essere ridotti alternando l’uso dell’assorbente interno a quello esterno – ha specificato al Corriere della Sera Rossella Nappi , ginecologa dell’Ambulatorio di endocrinologia ginecologica e della menopausa del Policlinico San Matteo di Pavia -, lavando le mani prima di inserirlo o dopo averlo rimosso e cambiarlo ogni 4-6 ore, senza mai dimenticarlo in vagina".

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