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“Per curare nostro figlio siamo costretti ad elemosinare il cibo”

Al piccolo Tommy, gravemente ammalato, è stata sospeso l’assegno di invalidità: e la ragione è davvero incredibile. Ora i suoi genitori sono sul lastrico e lanciano un appello.
A cura di Redazione
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La storia rimbalza dai tabloid britannici, con il Daily Mirror che ha provato a fare chiarezza ed ha fatto partire una vera e propria campagna di mobilitazione. In breve la vicenda è questa: il piccolo Tommy Miller, che ora ha solo 7 anni, combatte da tempo contro una gravissima forma di leucemia. Fino allo scorso aprile la sua famiglia riceveva una sorta di assegno di invalidità, pari a circa 700 sterline al mese: il sussidio è stato interrotto quando le condizioni del bambino sono state ritenute buone e la malattia sembrava debellata.

Purtroppo, il piccolo (che lotta contro la leucemia da quando ha tre anni) è stato colpito da un cancro poco dopo, in modo ancor più aggressivo e le sue condizioni sono immediatamente peggiorate, rendendo necessarie nuove e più costose cure. Ma, tra l’incredulità dei genitori Ruth e Kevin, il dipartimento per il lavoro e le pensioni si è rifiutato di far partire il sussidio e li ha sostanzialmente gettati sul lastrico. I due genitori hanno fatto il possibile per continuare a curare il figlio e sostenere tutte le spese di casa, fino al punto da essere in grado di festeggiare il Natale solo grazie al sostegno di un gruppo di amici.

Ora però anche le ultime risorse sono esaurite e addirittura la famiglia è dovuta ricorrere ai servizi sociali, alla “banca del cibo”, solo per avere qualcosa da mangiare. Una situazione drammatica, dalla quale sembra non esserci via d’uscita, con la burocrazia e la freddezza dei funzionari statali che paiono ostacoli insormontabili.

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