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Ossessionate da Slender Man, 12enni uccidono l’amica nel bosco con 19 coltellate

Anissa Weier e Morgan Geyser, due giovanissime del Wisconsin, hanno agito convinte di compiacere la creatura immaginaria mostruosa diventata virale su internet. Ora rischiano una condanna pesantissima e una di loro si è già dichiarata colpevole.
A cura di B. C.
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 “Uccidere per fare buona impressione su Slender Man”. Questo il motivo che ha spinto due ragazzine di 12 anni, Anissa Weier e Morgan Geyser, a pugnalare a morte una loro amica durante un pigiama-party nel 2014 a Waukesha, una città a ovest di Milwaukee, nel Wisconsin. Slender Man è una creatura immaginaria mostruosa diventata virale su internet. Una sorta di “Uomo Nero” che esiste solo in Rete, ma per le due giovanissime era reale e abitava non molto lontano da casa loro, nel bosco di Northwoods. Così la notte del 31 maggio di 3 anni hanno convinto una compagna di classe, Peyton Leutner, a giocare tra gli alberi con loro. Quindi, dopo averla immobilizzata, una di loro, Morgan, l’ha pugnalata ripetutamente: al fegato, allo stomaco, alle braccia, alle gambe. Ha mancato di poco un’arteria vicino al cuore. Quindi le due sono fuggite, lasciando il corpo di Peyton nel bosco: la ragazzina è riuscita a spingersi fino al ciglio della strada, dove un ciclista ha dato l’allarme. Purtroppo era troppo tardi.

Anissa, che ora ha 15 anni, al momento di impugnare l’arma, non se l’è sentita di trafiggere l’amica. Ma in questi giorni in cui sta celebrando il processo nei confronti delle due baby-killer, ha ammesso tutte le accuse: si è dichiarata colpevole di tentato omicidio di secondo grado e ora rischia fino a 10 anni di carcere se condannata. I suoi legali però potrebbe giocarsi la carta dell’instabilità mentale. Se il giudice l’accorderà, la giovane trascorrerà i prossimi tre anni in un ospedale psichiatrico. Lo stesso faranno gli avvocati difensori della Geyser, ma nei suoi confronti l’accusa è più grave: omicidio premeditato. E il rischio è che la giovane possa essere giudicata come un’adulta. Rischia 65 anni di carcere.

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