Orso polare morto affamato per lo scioglimento dei ghiacci marini

Il cambiamento climatico e il conseguente scioglimento dei ghiacci influisce fortemente sugli ecosistemi degli animali come l'orso polare. La conferma arriva dal ritrovamento della carcassa di un orso polare, ridotto pelle e ossa, avvenuto a luglio tra le isole Svalbard, l'arcipelago norvegese nel mare Glaciale Artico . Secondo gli esperti infatti l'animale è morto affamato perché ormai con lo scioglimento dei ghiacci manca il cibo di cui si nutre come le foche. Il cambiamento climatico in effetti nell'ultimo anno ha ridotto ai minimi storici il ghiaccio marino nell'Artico con conseguenze devastanti per gli orsi. Come ha spiegato il dottor Ian Stirling, esperto di orsi polari che ha esaminato l'animale, l'orso ha viaggiato in lungo e in largo per l'isola alla ricerca di cibo ma alla fine senza successo ed esausto è morto affamato. Lo stesso orso infatti era stato avvisato diversi mesi fa dagli scienziati dell'Istituto polare norvegese ed era è apparso in buona salute.
Dati allarmanti – Come hanno spiegato gli esperti "L'acqua calda è entrata nei fiordi occidentali già nel 2005 e da allora non si è più spostata". Del resto tutte le ricerche pubblicate fino ad oggi confermano che la popolazione di orsi bianchi è sempre più in pericolo per il cambiamento climatico e il conseguente scioglimento dei ghiacci. L'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, una delle più grandi associazioni al mondo, prevede che con la continua perdita di ghiaccio tra un terzo e la metà della popolazione degli orsi polari scomparirà nelle prossimi tre generazioni. I dati delle autorità russe e statunitensi sono ancora peggiori e prevedono una scomparsa del ghiaccio ancora più veloce che potrebbe significare la scomparsa dei due terzi degli orsi polari .
Foto: Ashley Cooper/Global Warming Images