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Nonostante gli appelli l’orso Arturo è condannato a vivere in Argentina

L’ultimo orso polare in cattività in Argentina non sarà trasferito in Canada, nonostante le petizioni che si sono scatenate in suo favore. L’orso “più triste del mondo” è condannato a morire nello zoo di Mendoza.
A cura di S. P.
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Rimarrà nello zoo di Mendoza Arturo, l’orso “più triste del mondo”. Rimarrà in Argentina e non sarà trasferito in una più adatta struttura canadese. A renderlo noto è stato Gustavo Pronotto, lo stesso direttore dello zoo di Mendoza che ospita l’ultimo orso polare in cattività in Argentina. L’orso Arturo – per questo motivo resterà in Argentina – sarebbe troppo vecchio per uno spostamento. Ha 28 anni, è molto anziano per la sua specie, e un lungo viaggio potrebbe essergli fatale. Secondo Pronotto per sostenerlo dovrebbe essere sedato e questo comporterebbe un serio rischio per un animale della sua età. Dunque, nonostante gli appelli e le petizioni che in questi mesi hanno raccolto centinaia di migliaia di adesioni, Arturo non si sposterà. “Chiediamo a tutti soltanto di smettere di importunare il nostro orso”, ha detto il direttore dello zoo argentino.

La vicenda dell’orso Arturo è da mesi nel mirino di tante associazioni animaliste: l’orso ha 28 anni, soffre di depressione per la prolungata solitudine e per la reclusione e inoltre ha diversi acciacchi dovuti alla sua età. Soffre di solitudine da quando ha perso, nel 2012, la sua compagna Pelusa. Arturo è costretto a temperature fino a 40 gradi in estate e il suo unico refrigerio è una piscina tra l’altro troppo piccola per lui. Uno zoo in Canada che potrebbe certamente garantire condizioni migliori per Arturo si era reso disponibile ad accoglierlo ma, stando alle ultime notizie, sembra che “l’orso più triste del mondo” non si muoverà dall’Argentina.

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