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“Non riesco ad allacciare le stringhe delle scarpe”: così Alfie, 10 anni, scopre di essere malato

La storia a lieto fine di Alfie Butt raccontata dalla mamma alla stampa inglese: dopo aver scoperto improvvisamente di avere una rara malattia cerebrale, il bambino, all’epoca di soli 10 anni, è riuscito miracolosamente a guarire.
A cura di I. A.
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Alfie e la mamma Linzii Butt.
Alfie e la mamma Linzii Butt.

Quando ha chiesto alla mamma se potesse aiutarlo ad allacciare le stringhe delle scarpe, perché lui non ci riusciva, Alfie Butt, 10 anni di Wallington, vicino Londra, non avrebbe mai immaginato che stesse per iniziare per tutta la sua famiglia, e proprio in quel momento, un vero e proprio incubo. La donna, pensando che si fosse fatto male al piede giocando a football, di cui è un grande appassionato, lo ha poi accompagnato a scuola come tutte le mattine. Ma dopo qualche ora il bambino si è ritrovato inspiegabilmente in ospedale su una sedia a rotelle, completamente incapace di camminare e di utilizzare il lato destro del suo corpo. Analisi più approfondite hanno rivelato che Alfie aveva una rara malattia al cervello, e così il suo mondo è cambiato in un batter d'occhio.

Era il 2014, ma oggi a raccontare la sua storia è la mamma Linzii Butt nel corso di una intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano britannico Mirror. "È avvenuto tutto così velocemente – ha detto la donna -. All'improvviso il suo cervello ha smesso di inviare stimoli al suo corpo e ce lo siamo ritrovato su una sedia a rotelle, senza poter camminare e muoversi. Non riusciva a controllare il suo lato destro, sembrava avesse avuto un ictus. Non potevo davvero crederci né accettare questa situazione. Non avrei mai immaginato che da una semplice caduta avremmo saputo che aveva una rara patologia al cervello". I medici, dopo avergli somministrato una risonanza magnetica, gli hanno diagnosticato quella che viene definita "demielinizzazione", una malattia che, incidendo sulla mielina, fa rallentare o addirittura fermare gli impulsi nervosi causando notevoli problemi neurologici.

Prima dell'incidente al piede durante la partita di football, ha ricordato Linzii, suo figlio non aveva mostrato alcun segno di sofferenza o sintomo che potesse essere ricondotto a quella patologia. Tuttavia, tutti avevano notato un cambiamento nel comportamento del bambino. "Prima di scoprire la malattia, ci avevano chiamato più volte dalla scuola – ha continuato la mamma – per dirci che non si concentrava, che era esuberante durante le lezioni e che era strano. Di solito, invece, è molto silenzioso. Ho pensato che fosse un problema che Alfie aveva con il nuovo insegnante e non ho dato molta importanza a questi episodi". Dopo aver fatto mesi di fisioterapia, ha riacquistato in parte la capacità di muovere il lato destro del suo corpo. "Era determinato a tornare quello di prima e si impegnava tutti i giorni, per questo è riuscito a guarire. Ora è sempre sotto controllo e viviamo con la paura che possa ammalarsi di nuovo, ma per il momento non potremmo essere più felici".

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