Nel 90% dell’hashish venduto illegalmente ci sono tracce di batteri fecali
Significative e pericolose tracce di materia fecale sono state trovate nell'hashish venduto nelle strade di Madrid: secondo uno studio condotto su novanta campioni di resina di cannabis venduti in piccoli ovuli di plastica nella capitale spagnola, infatti, sono stati riscontrati livelli piuttosto anomali e potenzialmente preoccupanti di batteri E. coli e di fungo Aspergillus. Secondo uno dei principali autori della ricerca, inoltre, in quattro casi su dieci l'inalazione del fumo avrebbe dato sentore di escrementi, risultando un'esperienza ben poco piacevole e dagli effetti decisamente opposti a quelli auspicati.
José Manuel Moreno Pérez, farmacologo dell'università Complutense di Madrid, ha raccolto campioni di hashish acquistandoli direttamente dagli spacciatori della città, avendo cura di scegliere sia quelli operativi nelle strade del centro che nei sobborghi. Lo scopo dello studioso era stabilire se lo stupefacente fosse adatto al consumo umano: ebbene, a prescindere dalle qualità psicotrope il team di ricercatori ha scoperto che il 93 per cento dei campioni analizzati conteneva livelli pericolosi di batteri E. Coli: il 10% dei campioni di hashish è risultato contaminato da Aspergillus, un fungo pericoloso che può causare seri problemi di salute. Nell'88 per cento dei casi le sostanze vendute nelle strade di Madrid sono risultate inadatte al consumo.
Nello studio è stato sottolineato come l'infezione da E. Coli possa causare dissenteria, vomito, dolori di stomaco, febbre e in alcuni casi conseguenze ancora più gravi. L'inalazione di muffe Aspergillus può provocare seri problemi a persone che hanno già patologie polmonari, come l'asma o la fibrosi cistica, o in persone con bassa immunità.