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Nato senza pelle, bimbo riceve innesti di cute sviluppati in laboratorio

Il caso di un bambino statunitense di pochi mesi venuto al mondo con una grave malformazione che lo ha lasciato senza pelle su gran parte del corpo e quindi costantemente soggetto a infezioni. Ora per lui c’è finalmente una speranza: grazie a pezzi di pelle sviluppati in laboratorio, infatti, i dottori hanno potuto sottoporlo a innesti cutanei.
A cura di A. P.
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Il piccolo Ja'bari Gray è un bambino statunitense di pochi mesi venuto al mondo con una grave malformazione che lo ha fatto nascere senza pelle sulla maggior parte del suo corpo. Una condizione che ha costretto i medici a tenerlo protetto nelle stanze di un ospedale pediatrico di Houston, nello stato del Texas, dove rimane tuttora ricoverato. Ora però per lui c'è finalmente una speranza: grazie a pezzi di pelle sviluppati in laboratorio, infatti, i dottori hanno potuto sottoporlo a innesti cutanei per garantirgli un futuro. Gli innesti sono stati sviluppati da un'azienda biofarmaceutica con sede a Cambridge, nello stato del Massachusetts, che usa una terapia cellulare per far crescere fogli di pelle dalle cellule bioptiche.

La terapia pur approvata dalla Food and Drug Administration, l'ente statunitense che si occupa di terapie mediche e farmaci, è stata autorizzata solo per i pazienti con gravi ustioni che potrebbero non avere abbastanza pelle sana per un tradizionale innesto cutaneo. Per questo il suo uso sul bimbo è borderline in quanto non rientra nello scopo per cui la terapia è stata originariamente sviluppata ma i medici sono convinti che sia la soluzione giusta. Il bimbo infatti ha urgente bisogno di una pelle che lo protegga dalle continue infezioni di cui è vittima e che potrebbero diventare letali. Anche la madre del piccolo, Priscilla Maldonado, si è detta convinta che sia la strada migliore. Al momento infatti ancora non è chiaro quale sia la sindrome che ha causato tutto questo e quindi non si sa nemmeno se esiste una cura. Inizialmente si era pensato a due rare malattie della pelle ma gli esami e i test hanno escluso entrambe. Per il momento quindi si procedere per tamponare gli effetti di questa condizione sul bimbo.

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