Nata prematura, per 5 mesi nessuno le fa visita in ospedale: adottata dall’infermiera
Nata prematura e con gravi problemi di salute a causa della tossicodipendenza della madre, è dovuta rimanere per mesi in ospedale duranti i quali però nessuno si è preoccupato di farle almeno una visita. Quando il destino della piccola sembrava avergli destinato una triste esistenza tra case famiglie e solitari ricoveri ospedalieri sulla sua strada però ha trovato una infermiera dello stesso ospedale che con tute le sue forze ha deciso di crescere quella bimba riuscendo infine ad adottarla. È la storia della piccola Gisele e dell'infermiera statunitense Liz Smith che dopo oltre un anno e mezzo di affidamento sono diventate anche per la legge mamma e figlia.
Il loro primo incontro al Franciscan Children’s hospital di Brighton, nello stato del Massachusetts, è stato quasi un colpo di fulmine. Quando la donna ha visto la bimba per la prima volta se ne è subito innamorata. Poi quando ha scoperto dalle colleghe che era sola dopo l'allontanamento della madre da parte del giudice per problemi di droga e che nessun parente si era interessato a lei, ha deciso che forse era arrivato il momento di realizzare quel sogno di diventare mamma che la vita fino a quel momento le aveva negato. I servizi sociali avevano ha preso in custodia Gisele quando aveva 3 mesi trasferendola nell'ospedale pediatrico perché necessitava di cure specialistiche ma da allora e per cinque mesi nessuno le aveva fatto visita.
"Dal momento in cui l'ho incontrata, ho capito che c'era qualcosa nei suoi sorprendenti occhi blu che catturavano la mia attenzione e sentivo che doveva accudirla" ha rivelato la donna. Da allora le ha fatto visita tutti i giorni nel suo reparto fino al momento delle dimissioni quando ha ottenuto l'affidamento da parte del giudice. Per oltre un anno e mezzo i servizi sociali infine hanno cercato di seguire la madre e il padre della piccola con lo scopo di reintrodurre la bimba in famiglia ma quando si è scoperto che avevano ancora problemi di droga, la piccola è stata dichiarata adottabile, Così, dopo aver condiviso casa e affetti pe run lungo periodo, ora le due condividono anche il cognome