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Misteriosi rapimenti dei bambini di Lahore: 20 rapiti in un mese, uno trovato senza occhi

Nella capitale del Punjab, in Pakistan, sono stati rapiti 1.808 bambini tra il 2015 e il 2016. Quasi settemila negli ultimi sei anni. Ed è forte l’allarme tra la popolazione che teme che dietro ai rapimenti ci sia il racket del contrabbando di organi.
A cura di Mirko Bellis
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Lahore, rapimenti minori, traffico di organi

La metropoli pachistana (oltre 11 milioni di persone), Lahore, capitale della provincia del Punjab, vive da mesi l’incubo del rapimento dei bambini. La paura è che dietro ai sequestri dei minori ci sia un racket legato allo sfruttamento sessuale o, peggio, al traffico di organi. Secondo le indagini della polizia, la maggior parte dei ragazzi scomparsi viveva nel quartiere povero di Badami Bagh, sede del più grande mercato ortofrutticolo della città. Solo nel luglio scorso sono stati rapiti venti bambini e quattro di loro sono stati rinvenuti dalla polizia ormai cadaveri. Gli investigatori pachistani hanno detto che sul corpo di uno di loro, Umair Shafique, un bambino di soli sette anni, c’erano segni di violenza sessuale. Il padre ha rivelato ad AsiaNews che al momento del ritrovamento il piccolo era privo degli occhi. “Sono riuscito a identificarlo – il suo racconto drammatico – solo grazie ad una radiografia, dalla quale ho riconosciuto la frattura alla gamba sinistra che si era procurato l’anno scorso”. Nel Paese asiatico le scomparse dei bambini hanno riportato alla memoria il caso di Javed Iqbal, noto anche come “il Mostro Pakistano” un serial killer che uccise circa cento adolescenti proprio a Lahore. Iqbal venne arrestato nel 1999 e due anni dopo si suicidò in carcere.

Le autorità locali hanno intimato ai bambini di non uscire da soli e hanno istituito un database con le foto degli adolescenti scomparsi nel tentativo di ottenere informazioni utili al loro ritrovamento. Di fronte all'ondata di rapimenti, in tutto il Pakistan sta montando la protesta contro l’inefficienza della polizia.  In luglio, i familiari dei rapiti hanno manifestato per le strade di Lahore chiedendo giustizia. E su Twitter è stato lanciato un hashtag #bringourchildrenback con moltissimi followers che criticano il governo del partito della Lega Musulmana del Pakistan di non fare abbastanza per fermare i sequestri dei bambini nel Punjab.

La polizia nega che dietro la scomparsa dei minori ci sia qualche banda organizzata e sottolinea come il lavoro degli inquirenti abbia portato al ritrovamento di molti di loro. Ma l’allarme tra la popolazione del Punjab rimane forte e in molti credono che a causare la sparizione di così tanti bambini ci sia il racket del traffico di organi. Lo pensa il presidente della Corte Suprema pakistana, Saqib Nisar, secondo il quale: “E’ stato messo in evidenza che tali rapimenti sono orchestrati con l'oggetto nefasto di estrarre gli organi vitali del corpo dei rapiti”. Non è il solo a sostenere che i minori finiscano nel mercato nero del contrabbando di organi umani. In Italia, Cristian Karim Benvenuto, presidente dell'Associazione Nazionale Italia Pakistan, ha denunciato in un post su Facebook che la ragione del rapimento di bambini sia proprio l’espianto degli organi.

Il Pakistan, storicamente meta del “turismo dei trapianti”, si è dotato nel 2010 di una legislazione più restrittiva per quanto riguarda la donazione degli organi. La compravendita è proibita e le donazioni sono strettamente limitate ai consanguinei. Negli altri casi, la legge prevede solo la donazione per motivi altruistici. Nonostante la condanna fino a un massimo di 10 anni di carcere per chiunque sia coinvolto in un trapianto illegale, il contrabbando di organi è riemerso, come ha rilevato il professor Adbul Hasan Rizvi, presidente della Società pachistana dei trapianti d’organo. In una lettera al capo della polizia del Punjab, Rizvi ha espresso la preoccupazione che il Pakistan possa convertirsi di nuovo in un bazar degli organi umani.

L’attività delle autorità per contrastare il fenomeno ha portato in agosto all'arresto a Lahore di cinque medici accusati di far parte di una rete criminale legata ai trapianti illegali di reni. Sempre il mese scorso anche un ex funzionario dell’ambasciata pachistana in Kuwait, Umar Shahab, è finito in manette mentre cercava di fuggire in India. Shahab è stato incriminato per contrabbando di organi ed è sospettato di avere dei legami con i recenti sequestri di minori a Lahore.

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