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Messico, alla dogana scoprono un tigrotto in un pacco postale grazie al cane antidroga

E’ stato un cane a scoprire il cucciolo di tigre che, medicato dai veterinari, è apparso subito disidratato.
A cura di Redazione
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Il traffico di animali esotici, si sa, non tiene in alta considerazione ciò che appare come semplice oggetto commerciale, ossia gli animali stessi. Capita così gli ispettori doganali si trovino ad avere a che fare con bagagli apparentemente normali, che celano in realtà rare specie costrette in cattività e in spazi angusti, nei quali poi dovranno affrontare tutto il viaggio. A volte non esente da pericoli, per le temperature critiche (di solito elevate) che raggiungono gli ambienti in cui vengono collocati i bagagli e per le caratteristiche fisiche di alcune specie. È su queste basi che gli ispettori messicani di Jalisco si sono trovati di fronte ad un pacco postale, che conteneva un cucciolo di tigre.

La spedizione sarebbe probabilmente partita se un cane non avesse scoperto, grazie al proprio fiuto, il contenuto sospetto. I documenti erano in realtà apparentemente a posto. Il felino sarebbe dovuto arrivare a Querétaro, a circa 370 chilometri dal punto di partenza, ma sebbene il possesso dell'animale non sia stato irregolare, spedire un animale a mezzo posta equivale a maltrattamento. Ne consegue che è scattata un'indagine, volta ad accertare le responsabilità del proprietario e degli impiegati che hanno acconsentito alla spedizione. Il cucciolo di tigre, tra l'altro, è apparso disidratato ed è stato immediatamente visitato e curato dai veterinari che lo hanno poi affidato a un centro di animali esotici.

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