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Mamma fa prostituire le figlie minorenni disabili per comparsi il crack: condannata

Una donna americana di 52 anni inizialmente aveva detto alle sue bambine di prostituirsi per poter pagare le cure del padre malato. Ma quando l’uomo è morto, le violenze sono continuate: la donna infatti aveva bisogno di comprarsi la droga. Così la più grande ha deciso di denunciare tutto alla pulizia.
A cura di B. C.
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Faceva prostituire le sue due figlie disabili per riuscire a procacciarsi i soldi necessari ad acquistare il crack. Teresa Vanover, 52 anni, è stata condannata a 20 anni di carcere. Secondo quanto accertato, la donna faceva pagare ai "clienti" dai 5 ai 20 dollari (per avere rapporti con le sue figlie di 13 e 15 anni, entrambe con problemi mentali. Inizialmente, avrebbe usato il denaro per pagare le spese mediche di suo marito, poi però per acquistare la droga. Sembra che quando la figlia più grande si sia rifiutata di incontrare gli uomini, la Vanover abbia deciso di rivolgersi alla 13enne, secondo quanto scrive il Greensboro News and Record.

A quel punto la più grande avrebbe chiamato la polizia, spiegando che il padre era morto e che la madre non aveva più ragione di guadagnare in modo così subdolo quel denaro. “Prima mia madre aveva da pagare le fatture mediche e così ci diceva di farlo per il suo bene, ma poi lui è morto” ha spiegato la teenager ai poliziotti, chiarendo insomma che la genitrice le stava sfruttando solo per i suoi scopi. Oltre alla 52enne sono stati arrestati un uomo di 67 anni, Tommy Woodall, proprietario di un salone da barbiere, dove le ragazzine venivano fatte prostituire, e Donnie Carter, 65 anni, colpevole di due reati sessuali su minori con disabilità. Entrambi sono stati condannati a 16 anni di carcere.

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