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“Mamma è troppo triste”: invia un video straziante ai figli e si uccide a 33 anni

Una giovane madre si è suicidata pochi minuti dopo aver inviato un video messaggio straziante al suo fidanzato in cui spiegava perché stava abbandonando la sua battaglia contro la depressione. Amie Collier nel messaggio diceva di sentirsi una “mamma cattiva” a causa delle sue condizioni. Aveva 33 anni.
A cura di S. P.
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“La testa della mamma è diventata troppo triste", con queste parole una giovane donna di 33 anni ha “salutato” i suoi due figli con un video che ha inviato al compagno poco prima di togliersi la vita. Amie Collier ha realizzato un filmato lungo otto minuti in cui ha spiegato di non riuscire più a combattere la sua depressione e di sentirsi “una mamma cattiva” a causa delle sue condizioni. “Per favore, perdonami per aver lasciato i miei figli. Dì loro che li amo tanto ma che la testa della mamma è diventata troppo triste”, le parole di Amie al compagno Anthony. “Assicurati siano ben curati e che mia mamma sia al sicuro”, ha chiesto ancora nel video. L’uomo stava facendo shopping con la figlia quando ha ricevuto il messaggio il 16 luglio scorso. Si è subito precipitato a casa, ma ha trovato Amie impiccata nel suo bagno. La giovane donna è stata portata d'urgenza in ospedale, ma dopo sei giorni è deceduta.

L’ultimo video realizzato dalla trentatreenne è stato letto da un medico legale durante un processo a Bolton, nel nord-ovest dell’Inghilterra. Nel filmato la donna diceva di “aver provato di tutto” per combattere la sua depressione. “Ti viene costantemente ricordato che sei una cattiva mamma perché qualcuno sta meglio. Non so da dove provenga il demone, non so come è iniziato, so solo che mi dispiace. Non mi sento bene con me stessa e non è facile alzarsi la mattina”, ha aggiunto. Anthony ha detto che il giorno prima di togliersi la vita Amie gli aveva chiesto di portare fuori la figlia perché "voleva solo un minuto per se stessa". "Il giorno dopo eravamo al Trafford Centre quando ho ricevuto il messaggio da Amie. Ho preso la bambina, siamo saliti in macchina e tornati a casa. Ci volevano 40 minuti, sono arrivato dopo circa 25. Le chiavi erano sulla porta quando siamo tornati e mia figlia mi stava seguendo mentre andavo nel giardino sul retro. Ho telefonato alla polizia perché pensavo che non fosse in casa”, ha spiegato l’uomo che, dopo aver trovato la donna, ha tentato subito di rianimarla. Durante il processo è stato detto che la giovane mamma era in lutto per la morte del suo patrigno e stava avendo problemi con l’alcol.

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