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Londra, cameriera italiana licenziata da un club esclusivo per un pezzo di lasagna

La quarantatreenne Silvia Mecati, cameriera da tre anni nell’esclusivo Oxford and Cambridge Club di Londra, è stata accusata di furto e licenziata per aver cercato di portare a casa un pezzo di lasagna che non era riuscita a mangiare in pausa pranzo a causa dell’ingente mole di lavoro.
A cura di C. M.
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A causa dell'ingente mole di lavoro, la quarantatreenne Silvia Mecati il 27 giugno scorso decide di saltare il pranzo finendo per non riuscire a mangiare il pezzo di lasagna che aveva prelevato dalla cucina dell'esclusivo Oxford and Cambridge Club in cui lavorava come cameriera. Per non essere costretta a buttare nella spazzatura una porzione di cibo intonsa, a fine turno la quarantatreenne italiana decise di portare a casa la lasagna, mettendola in un contenitore e riponendola nella propria borsa. Un gesto banale, di ordinaria amministrazione per chiunque, ma non per la dirigenza dell'esclusivo club londinese, che a causa di quella lasagna ha licenziato la cameriera, che lì lavorava da ormai tre anni, accusandola di furto.

Raccontando la vicenda al Corriere della Sera, Silvia Mecati spiega: "A pranzo ho preso un pezzo di lasagna ma non ho avuto il tempo di mangiarla quindi l’ho lasciata nel piatto. Successivamente l’ho infilata in un contenitore e l’ho messa in frigo, non volevo buttarla. Ma quando ho finito il turno il mio capo mi ha chiesto di controllare la mia borsa. Non era mai successo in tre anni. Io gli ho detto: ‘Ho preso il mio pranzo perché non ho avuto tempo di mangiarlo e lo volevo portare a casa'. Lui mi ha domandato se avessi chiesto un permesso scritto o verbale allo chef o al mio capo, e gli ho risposto di no".

Per questo motivo, dunque, secondo i manager del club londinese Silvia era passibile di licenziamento. Il regolamento non fa sconti proprio a nessuno: il dipendente che prelevi del cibo dalla cucina senza permesso per poterlo via dal club può infatti essere accusato di furto ed essere quindi sospeso dall'azienda e infine licenziato "per giusta causa". Nella successiva lettera di spiegazioni inviata dal datore di lavoro a Silvia, la dirigenza spiega alla ex dipendente: "Il tuo atto può essere considerato un furto perché non hai chiesto il permesso, ed è una violazione del tuo contratto. Il Club ritiene non vi siano alternative, a causa del tuo comportamento scorretto". Secondo quando riportato dal Corriere della Sera, inoltre, "lo stipendio di Silvia era di circa 9 euro all’ora, in un Club che chiede circa 1400 euro per l’iscrizione annuale. La 43enne è stata licenziata e non ha percepito la paga per il mese in cui è avvenuto il fatto. Un’ulteriore commissione disciplinare è prevista nelle prossime settimane e sarà condotta da una figura indipendente. Nessuno al Club ha commentato quanto accaduto".

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