L’incubo di una bambina di 11 anni: “Picchiata dalla matrigna e costretta a mangiare il suo vomito”
Una donna di 36 anni è stata arrestata poco prima di Natale in Arizona e incriminata lo scorso 27 dicembre. Erin Darr – questo il nome della donna finita in manette – è stata formalmente accusata di dieci crimini per aver abusato della figliastra di undici anni, averle ripetutamente causato lesioni e averla costretta con la forza a mangiare cibo marcio e piccante e anche il suo stesso vomito. Secondo quanto si legge sui media Usa, la bambina era stata allontanata dalla casa della matrigna a Maricopa all’inizio di dicembre dopo che alcuni compagni di classe hanno detto di aver visto dei lividi sul suo corpo. Poi è stato il fratello maggiore della bambina a confermare quanto accadeva in casa. Darr avrebbe respinto ogni accusa affermando di non aver picchiato mai nessuno dei suoi figli. Ma i segni delle violenze sul corpo della bambina sarebbero evidenti: una assistente sociale ha detto che la piccola aveva capelli particolarmente sottili probabilmente perché la matrigna glieli strappava, era sottopeso e aveva occhiaie e cicatrici anche sul cuoio capelluto. La bambina aveva vesciche sulla bocca perché la donna, come confermato anche dall'altro figlio, la costringeva a mangiare cibo bollente e piccante. Ricoverata in ospedale, l’undicenne avrebbe raccontato anche di aver avuto difficoltà a respirare perché la matrigna le dava calci sul petto.
Darr avrebbe inoltre minacciato pesantemente gli altri figli per impedire loro di parlare: il fratello maggiore della vittima ha ammesso che la mamma aveva detto a lui e agli altri fratelli di mentire alla polizia durante le indagini. Ai bambini la donna diceva che li avrebbe mandati dal padre biologico violento se avessero parlato. Descrivendo un altro raccapricciante incidente, il fratello della vittima ha detto che la mano della sorella era stata chiusa nella portiera della macchina in passato e che la bambina non era mai stata curata. Dopo quell'incidente la matrigna, per farle ancor più male, le stringeva proprio quella mano.