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Licenziato il migrante che venne sgambettato dalla reporter ungherese: “Uno sfaticato”

Osama divenne famoso a causa dello sgambetto della giornalista ungherese Petra Làzlo, che lo fece cadere insieme al figlio Zaid mentre cercava di scappare verso il confine serbo, e grazie alla vicenda venne chiamato dal patron di una scuola di calcio spagnola che gli offrì un lavoro come team manager. A meno di un anno di distanza, però, Osama è stata licenziato perché ritenuto “uno sfaticato” che non sarebbe internzionato a integrarsi.
A cura di C. M.
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petra laszlo combo

Divenne famoso in tutto il mondo per essere stato sgambettato dalla giornalista ungherese Petra Làzlo mentre cercava di scappare dalle manganellate della polizia e raggiungere, con il figlio Zaid di 7 anni, il confine con la Serbia. E' passato un anno dalla surreale vicenda di Roske, che fece il giro del globo nel giro di poche ore.

Osama Abdul Mohsen, siriano di 52 anni, caduto con il figlio Zaid a causa dello sgambetto della Làzlo, era riuscito a trovare un lavoro in Spagna, proprio grazie all'improvvisa notorietà scaturita dall'episodio: nei giorni successivi allo scandalo della giornalista ungherese, che a causa della vicenda perse il lavoro e venne indagata per "disturbo dell'ordine pubblico, Osama, che nel suo paese faceva l'allenatore di calcio di una squadra di prima divisione, venne chiamato da Angel Galan, presidente di una scuola di allenatori a Cenafe che da molto tempo mira a candidarsi alla presidenza della federcalcio iberica, per un impiego da team manager, una sorta di allenatore che si occupa anche di controllare aspetti più tecnici e amministrativi della scuola di calcio.

Dopo poco meno di un anno, però, Osama è stato licenziato da Galan, o meglio non ha visto rinnovarsi il proprio contratto di lavoro. Il motivo? Il migrante sarebbe stato definito pubblicamente "uno sfaticato". "Arriva in ufficio, accende il computer e non fa altro. Per un anno gli abbiamo passato lo stipendio ma non possiamo più pagare uno così improduttivo. Non ha nemmeno imparato lo spagnolo", ha dichiarato Angel Galan ai media spagnoli, facendo trasparire irritazione, ma aprendo anche a una sorta di via d'uscita. Galan, infatti, nonostante pensi che Osama  Abdul Mohsen non sia adatto a questo tipo di lavoro perché poco produttivo, ha inoltre sostenuto che se l'uomo dovesse dimostrare di essere intenzionato a imparare la lingua iberica e a fare "lo sforzo di integrarsi" potrebbe ritornare sui propri passi e riassumere il profugo.

In un’intervista radiofonica, Osama si è difeso e ha rilasciato pubblicamente la propria versione dei fatti, sostenendo di esser stato licenziato senza un perché: "Non mi hanno rinnovato il contratto senza spiegarmi il motivo. Tra un mese mi raggiungerà la mia famiglia e sono senza lavoro, in una situazione difficile. La scuola (di Galan) ha avuto un enorme ritorno dal mio caso", ha dichiarato, sottolineando che comunque "la Spagna è un Paese incredibile, la gente è molto amabile e io penso di restarci".

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