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Lei vuole lasciarlo, lui la massacra di botte: rintracciato dopo l’appello della vittima

La vittima, una ragazza di 22 anni del Galles, aveva coraggiosamente pubblicato su Facebook le foto del suo volto tumefatto per aiutare la polizia a catturare il responsabile della brutale aggressione.
A cura di S. P.
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Lo scorso maggio una giovane madre di ventidue anni, Jenna Thomas, è rimasta vittima di una brutale aggressione in casa sua. A massacrarla di botte è stato il suo partner, il ventisettenne Jamie Webber, che dopo il pestaggio è scappato via ma che poi è stato rintracciato dopo una enorme caccia all’uomo. La vicenda della giovane donna arriva dal Galles: questa settimana l’uomo è stato condannato a tre anni di carcere dopo aver ammesso le sue responsabilità. Era stata la stessa donna, dopo la brutale aggressione, a trovare il coraggio di postare le foto del suo volto tumefatto su Facebook: voleva mostrare come era stata ridotta dal suo compagno e voleva chiedere aiuto per rintracciarlo e assicurarlo alla giustizia. Così è appunto partita una enorme caccia all’uomo – la foto dell’aggressore diffusa dagli agenti ha fatto il giro del web – e alla fine la polizia è riuscita a rintracciare il giovane violento.

La ragazza picchiata ripetutamente fino a farle perdere conoscenza – Da quanto emerso nel corso del processo, Webber avrebbe strangolato e picchiato la compagna perché quest’ultima aveva detto che era intenzionata a lasciarlo. “Mi ha picchiata ripetutamente fino a farmi perdere i sensi”, aveva raccontato lei dopo l’aggressione affermando di aver chiesto aiuto in strada dopo essersi ripresa. “Ricordo di essere andata dai vicini mentre sentivo gocciolare il mio sangue”, aveva spiegato ancora ammettendo di aver pensato di poter morire mentre Webber le stringeva le braccia intorno al collo e la prendeva a calci.

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