Le notizie false del 2015 più condivise sui social network
Le notizie false corrono sul web e sui social più veloci che mai e l'anno che sta per chiudersi non è stato immune da contenuti condivisi da migliaia di persone che si sono rivelati dei fake. L'ultimo caso emblematico è stato durante gli attentati dello scorso 13 novembre a Parigi, quando c'è stato un proliferare di bufale e falsi allarmi sui social. La BBC ha stilato una lista delle foto e dei video virali durante il 2015 che poi si sono rivelati falsi.
I due bambini dopo il terremoto del Nepal
Una delle foto più condivise dopo il sisma che lo scorso aprile ha colpito il Nepal ritraeva due bambini abbracciati in mezzo alle macerie. L'immagine veniva postata con la didascalia "Bambina di due anni protetta dal fratello di quattro in Nepal". In realtà la foto è stata scattata nel 2007 in Vietnam dal fotografo Na Son Nguyen. "Questa è probabilmente la mia fotografia più condivisa. Purtroppo nel contesto sbagliato", ha commentato.
Il video della piscina durante il terremoto in Nepal
Sempre in seguito al sisma di aprile, è stato diffuso un video di una piscina durante le scosse, ripreso da una telecamera di sicurezza di un hotel di Kathmandu. Qualcuno, però, si è accorto che la data sullo schermo era stata alterata. Le immagini si riferiscono, probabilmente, a un precedente terremoto del 2010 in Messico.
Il viaggio del migrante su Instagram
In estate su Instagram sono iniziate ad apparire foto che documentavano il viaggio di un migrante dal Senegal alla Spagna. Il profilo di Abdou Diouf ha guadagnato migliaia di follower, salvo poi scoprire che si trattava di una campagana di marketing per un festival di fotografia nel nord della Spagna. Alcuni utenti si erano insospettiti per l'uso di hashtag come #InstaLovers o #RichKidsofInstagram.
Il rifugiato che combatte con l'Isis
Durante il momento più critico dell'emergenza immigrazione, sono state diffuse una serie di foto "prima/dopo": lo scopo era far vedere che quelli che adesso venivano identificati come rifugiati, in Siria combattevano tra le file dell'Isis. Una in particolare di queste immagini ha ricevuto migliaia di condivisioni. In realtà l'uomo ritratto in foto, Laith al Saleh, faceva parte dell’Esercito siriano libero, gruppo armato ribelle che si oppone al regime di Bashar al Assad. Ha lasciato la Siria ed è effettivamente arrivato in Macedonia come rifugiato nell'agosto del 2015, ma non ha mai fatto parte dell'Isis.
La foto degli Eagles of Death Metal al Bataclan
Dopo gli attentati di Parigi è circolata la foto del gruppo degli Eagles of Death Metal durante il concerto al Bataclan. In realtà l'immagine si riferisce a un altro show della band, precedente a quello nella capitale francese, all'Olympia theatre di Dublino, in Irlanda.
Le strade deserte di Parigi
Sempre dopo gli attentati del 13 novembre, un'altra immagine ritwittata migliaia di volte è stata quella raffigurante una strada di Parigi completamente deserta. In realtà si tratta di una foto di un progetto chiamato Silent Wordl, che immagina come sarebbero le città dopo la fine del mondo.
La scritta "You are not muslim" in metropolitana
Durante l'aggressione a opera di un uomo armato di coltello nella metropolitana di Londra lo scorso 5 dicembre, uno dei passeggeri ha urlato "You ain’t no muslim, bruv" ("Non sei musulmano, fratello"). La frase è diventata un hashtag virale. Una foto diffusa sui social network la ritrae scritta su un cartello della metropolitana. Ma è un falso: l'immagine è stata creata con un'app per smartphone.
La vendetta del marito tradito
Infine, a giugno ha riscosso parecchio successo un video di un uomo che, tradito dalla moglie, aveva deciso di vendicarsi tagliando a metà alcuni oggetti: un cellulare, una sedia, un’automobile). I resti venivano venduti su un'asta su Ebay. Alla fine un’associazione di avvocati tedeschi ha ammesso che si trattava di una trovata pubblicitaria.