La volvola della pentola a pressione esplode e finisce nel suo cranio: 57enne perde la vista
È rimasta cieca da un occhio dopo che la valvola della pentola a pressione con la quale stava cucinando è esplosa, finendo direttamente nel suo cranio. È quanto successo lo scorso 4 settembre a Munda Birsi, 57enne indiana, che ha rischiato la vita nell'incidente che avrebbe potuto ucciderla. Stando a quanto ricostruito dalla stampa internazionale, come riporta il quotidiano inglese Daily Mail, la donna ha dimenticato la pentola a pressione sul fornello a gas mentre cucinava per andare a tagliare l'erba nel giardino sul retro della sua casa. Non si è accorta che la valvola ha cominciato a fischiare proprio perché utilizzava un macchinario molto rumoroso. Quanto è rientrata e si è avvicinata, la valvola, lunga circa 7 centimetri e larga 2, è improvvisamente scoppiata e le ha trafitto il cranio vicino all'occhio sinistro, fermandosi poco distante dal cervello. Trasportata subito in un ospedale locale, i medici ne hanno consigliato il trasferimento in un centro specializzato, vista la gravità della situazione.
Così, arrivata nel distretto di Khunti, nello stato dello Jharkhand, ad est dell'India, è stata sottoposta due giorni dopo l'incidente prima ad una Tac che ha mostrato la presenza della valvola a pochi centimetri di distanza dal cervello e poi ad una delicata operazione durante la quale l'oggetto metallico è stato estratto dal cranio. Munda è stata dimessa il giorno successivo dal Bhagwan Mahavir Medica Super Speciality Hospital. Il dottor Ashish Joy Soren, che ha guidato la procedura, ha dichiarato che l'intervento non è stato affatto semplice, hanno sfruttato le aderenze della valvola e si sono assicurati che non si verificasse alcuna emorragia durante la rimozione del "tappo". "Abbiamo dovuto procedere con molta cautela – ha spiegato – per non danneggiare i tessuti intorno alla valvola. Una volta tirata fuori, abbiamo riempito la ferita con delle garze. Tuttavia, nonostante ciò, non siamo riusciti a salvare l'occhio sinistro della paziente".