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La vedova nera del web torna in carcere: ha usato internet in una biblioteca

L’ottantenne Melissa Ann Shepherd torna in prigione neanche un mese dopo esserne uscita: aveva tentato di avvelenare l’ultimo marito. Un altro sarebbe stato truffato. Il terzo morì in circostanze misteriose. In tutti i casi, la vecchina li aveva conosciuti su siti per incontri in Rete…
A cura di B. C.
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Ha sorriso anche agli agenti che l’hanno arrestata. Ma il suo è un sorriso inquietante, come quello sulle foto segnaletiche in cui appare felice e contenta. Melissa Ann Shephard, 80 anni, ribattezzata come “La vedova nera del web”, ha violato le condizioni del suo rilascio utilizzando Internet in una biblioteca di Halifax, Nova Scotia, ed è così tornata di nuovo dietro in galera. Ne era uscita qualche settimana fa, dopo due anni e nove mesi di prigione. La vecchina canadese ci era entrata, l’ultima volta, dopo aver adescato un uomo su internet, lei che una  alle spalle una lunghissima serie di accuse dai suoi precedenti partner, tutti conosciuti su siti di incontri in Rete: avvelenamento, furto e anche tentato omicidio.

I precedenti della vedova nera del web

La polizia di Halifax non ha potuto fornire dettagli su cosa esattamente la Shepard stesse facendo su Internet. L’anziana era stato rilasciato dal carcere femminile di Truro il 18 marzo e la polizia locale aveva immediatamente avvisato i residenti che “un delinquente ad alto rischio sarebbe tornato a vivere nella comunità”. L’80enne era uscita dopo aver completato la sua condanna per gravi attacchi contro i suoi precedenti compagni. L’ultima condanna riguarda il suo nuovo partner, Fred Weeks: nel 2013, la “vedova nera del web” avrebbe avvelenato il caffè dell’uomo. In precedenza si era già fatta cinque anni per contraffazione e furto nei confronti di un altro suo compagno conosciuto nel 2005. Mentre nel 2002, Melissa Ann era stata accusata dai figli del suo terzo marito, morto meno di un anno dopo aver incontrato la donna. In tutti questi casi, la vecchietta ha conosciuto i suoi partner su siti per incontri online. Da qui la decisione di impedirle l’accesso alla Rete. Vincolo che la donna non è però riuscita a rispettare.

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