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La studentessa va in classe con gli shorts anche se è proibito: “I ragazzi li mettono”

Lydia Cleveland, 17enne studentessa di un istituto superiore in Virginia, afferma di non violare alcuna regola: “Punire solo le ragazze significa dimostrare che se la gente ci vede come oggetti sessuali, è solo colpa loro”.
A cura di B. C.
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“Sono stata rimproverata per essermi presentata in classe con gli shorts, mentre ai ragazzi che li indossano non dicono niente: questa è una misura sessista”. Parole di Lydia Cleveland, 17enne studentessa della Virginia, che ha deciso di dichiarare guerra alla propria scuola, la James River High School, e ai vertici locali dell'istruzione. Il motivo è semplice: la giovane ha rischiato la sospensione per essersi messa i succinti pantaloncini nei locali del proprio istituto. “Erano solo parte dell'equipaggiamento tecnico della squadra di hockey della scuola – spiega lei ai media americani – quando li indossiamo nei campi o in palestra non ci dicono nulla, per questo ho pensato non ci fosse niente di male nell'indossarli anche in classe”. La notizia è stata riportata dall'emittente locale WTVR. La 17enne afferma di non aver violato alcuna regola, riguardante l'abbigliamento nelle scuole, tra quelle emanata tramite una circolare da parte del provveditorato locale. La suola, però, si difende spiegando che gli shorts sono vietati, così come dichiaratamente espresso in un opuscolo distribuito a tutti gli studenti. Ma Lydia non ci sta: “Punire solo le ragazze significa dimostrare che se la gente ci vede come oggetti sessuali, è solo colpa loro”.

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