video suggerito
video suggerito

Ogghy, il gatto tornato a casa dopo 2 anni per rivedere la sua padrona prima di morire

Il gatto era scomparso nel luglio del 2015 durante una vacanza della sua padrona Bella a Grosseto. Quattro giorni fa è incredibilmente tornato a casa a Scandicci, vicino Firenze. Era magro e sfinito e, dopo aver salutato l’ultima volta la sua padrona, poche ore dopo è morto.
A cura di B. C.
232 CONDIVISIONI
Immagine

Quando ha aperto la porta, dopo aver sentito quell’insistente miagolio, Bella Pezzoli, che vive a Scandicci, alle porte di Firenze, non riusciva a credere ai suoi occhi. Nonostante fosse dimagrito e visibilmente malconcio, il gatto davanti a lei era proprio Ogghy, il fedele animale domestico che aveva perso l’estate del 2015 a Grosseto, tornato a casa con un viaggio di 140 chilometri durato un anno e mezzo. La fatica e le difficoltà dell'impresa però si sono rivelate fatali all'animale e il gatto, dopo aver rivisto per l'ultima volta la sua padrona, è morto.

“Quell’anno, per non lasciarlo solo a casa, dato che non poteva guardarmelo nessuno, lo portai con me a Grosseto da mia cugina, cosa che non avevo mai fatto prima. Si vede che non era il suo posto, fatto sta che un giorno ha spostato la zanzariera della finestre e se ne è andato” racconta Bella al Corriere Fiorentino. La donna all’epoca aveva fatto tutto il possibile per poterlo ritrovare: cartelli in giro per strada, post sui social network, ha chiamato i gattili della zona, ma di Ogghy nessuna traccia. Lei però ha sempre creduto che il gatto fosse da qualche parte. “Era troppo intelligente per farsi investire da un’auto. Ho sempre sperato che un giorno sarebbe tornato, avevo letto che i gatti fanno anche queste cose per i loro padroni. Quando vuoi bene ad un animale, ci speri”, racconta ancora.

Dopo 17 mesi Ogghy quindi era tornato dalla sua amata padrona ma purtroppo è morto poche ore dopo nella serata di mercoledì. “Ci speravo tanto, è stata la prima cosa bella di quest’anno”, ha commentato Bella tra le lacrime, raccontato che, appena arrivato, si era diretto verso la lettiera e, dopo aver mangiato, si era disteso sul sofà preferito dove poi è stato trovato morto.  “Il cuore non gli ha retto, ha fatto tanti chilometri per venire a morire qui. Era così magro, una cosa incredibile era troppo compromesso" ha spiegato ancora la donna  che non ha alcun dubbio sul fatto che possa trattarsi di lui: “I gatti randagi non entrano così in casa. Poi l’ho riconosciuto dal manto tigrato, anche se prima era più folto, da una cicatrice che ha da quando era stato sterilizzato e dal comportamento”. Ma come ha fatto il gatto a sopravvivere tutto questo tempo? Secondo l'etologo potrebbe essere stato sfamato da famiglie presso le quali è stato ospite temporaneo nel suo lungo viaggio verso casa.

232 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views