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La storia di Georgia, scambiata per una ricettatrice e ostaggio della polizia

La denuncia di Georgia: “Umiliata, percossa e insultata nelle carceri argentine senza aver commesso nulla”.
A cura di Redazione
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I giornali in Argentina l’avevano soprannominata “Barbie Bandit”, per via del suo aspetto fisico e della sua appartenenza a una gang di ladri e truffatori che aveva messo a segno una serie di colpi negli ultimi mesi. Il punto è che Georgia, madre ventiseienne di un bimbo di 2 anni, è sì una bionda con occhi azzurri (e dunque in qualche modo ricorda la celebre bambola della Mattel), ma non è mai stata in alcun modo coinvolta con le truffe della gang argentina.

Eppure, a causa di questa accusa ha visto la sua vita completamente rovinata, come spiega lei stessa al DailyMail. La sua storia è particolare: un giorno, mentre si trovava a Buenos Aires con il suo nuovo compagno Jose, venne arrestata durante un blitz cui presero parte una decina di poliziotti argentini appartenenti alle squadre speciali. L’accusa per i due era quella di essere le menti dietro una serie di rapine e di truffe avvenute nei quartieri residenziali di Buenos Aires: circostanza che invece non sussisteva affatto, come l’indagine avrebbe poi chiarito.

Georgia venne immediatamente sbattuta in carcere e le sue foto date in pasto alla stampa, che la indicarono anche come una ricettatrice dei beni rubati nelle case di Buenos Aires. Le fu imposto di condividere la cella con una detenuta paraguayana, lei sì implicata nelle rapine, e le furono sequestrati tutti i suoi beni. La cosa singolare fu che, mentre Georgia era in carcere, gli officiali di polizia mostrarono alla stampa gli oggetti sequestrati, spiegando come si trattasse di un arresto cruciale nell’ambito del contrasto alla malavita e indicandola come una delle ricettatrici di maggior peso nell’ambiente della malavita. Durante la sua permanenza in custodia, Georgia è stata insultata e percossa, perquisita con violenza e costretta a subire le vessazioni degli stessi agenti che l'avevano arrestata.

La cosa incredibile è un'altra: dopo l'intervento dell'ambasciata britannica e l'appuramento dei fatti da parte delle autorità argentine, Georgia è stata rilasciata (il suo compagno nemmeno inquisito…), ma per giorni le sue foto e il suo nome hanno campeggiato sui giornali argentini. Una montatura clamorosa, che parte da questa foto, scatta un po' per gioco dalla giovane donna:

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