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La ragazza che i bulli chiamavano “muso di maiale” e che ora è una modella

Isabella Warlock ha raccontato la sua storia ai tabloid britannici: “Sono stata per anni vittima di bullismo per il mio aspetto, mi auguro che ora qualcuno impari la lezione”.
A cura di Redazione
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Lei si chiama Isabella Worlock ed è una modella diciannovenne che in questi mesi sta riscuotendo sempre maggior successo, in particolar modo nel Regno Unito. Qualche giorno fa, nel corso di una intervista, ha voluto però raccontare un particolare della sua adolescenza decisamente inaspettato. La bella ragazza inglese è stata infatti per anni vittima di bullismo, con alcuni suoi compagni di scuola che la tormentavano a causa del suo aspetto fisico. Isabella era al centro degli sfottò e delle discriminazioni dei suoi compagni a causa di una grave forma di acne giovanile e del fatto che non facesse ricorso ad "abbellimenti estetici": la giovane si truccava pochissimo e non dava particolare importanza al vestiario. In più, aveva il labbro inferiore particolarmente pronunciato, tanto che i suoi compagni la chiamavano "muso di maiale".

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Con il tempo, l'aspetto di Isabella è cambiato sensibilmente, ma ciò che più conta è il modo con cui la ragazza ha deciso di approcciarsi alle critiche e agli sfottò: "Il mio periodo scolastico è stato terribile e ho avuto un sacco di problemi a causa del bullismo. Credo sia stato il punto più basso della ia vita, perchP mi costringeva a pensare a come apparivo, a cosa potessi modificare di me stessa, per compiacere gli altri. Sì, è stato orribile, ma mi ha anche dato una nuova consapevolezza". Ora però Isabella è convinta di essere una persona diversa, più sicura: "Mi piacerebbe essere un modello per le ragazze più giovani, andare nelle scuole a parlare di bullismo e portare la mia testimonianza di persona che ce l'ha fatta a superare le difficoltà credendo in sé stessa e con l'aiuto della famiglia". Infine un pensiero: "I bulli dovrebbero pensare alle conseguenze che hanno le loro azioni sugli altri. E capire il male che causano."

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