La protesta estrema di un attivista tibetano [VIDEO]
Un giovane attivista tibetano si è dato alle fiamme questa mattina in una strada di Nuova Delhi per protestare contro la visita del premier cinese Hu Jintao, prevista per mercoledì. Dopo aver corso per circa 50 metri, Jamphel Yeshi, 27 anni, è crollato a terra. Soffre di ustioni sul 90 per cento del corpo ed è in condizioni critiche al Ram Manohar Lohia hospital, secondo quanto riferito dalla polizia indiana. I manifestanti hanno inizialmente impedito alle forze dell'ordine di prendere il ragazzo, ma alla fine i poliziotti hanno avuto la meglio e lo hanno portato via con la forza. «Questo è ciò che accade perché la Cina non vuole dare la libertà al Tibet. Il ragazzo che si è dato fuoco non è noto alla nostra organizzazione, perché negli ultimi tempi molte persone si sono unite alla nostra protesta ed è difficile identificarli» ha dichiarato Dorjee, un leader tibetano a Jantar Mantar. «Stiamo protestando contro le violazioni dei diritti umani in Tibet» ha aggiunto.
Il tentativo di auto-immolazione del 27enne è solo l'ultimo di una lunga lista di proteste estreme da parte di attivisti tibetani negli ultimi mesi. Almeno 30 persone nelle aree tibetane della Cina si sono date fuoco durante lo scorso anno per ribellarsi al governo di Pechino. Il Dalai Lama accusa la Cina di «politica spietata» che induce a questi gesti disperati, mentre da parte sua Pechino rimprovera il Dalai Lama di istigare le proteste. La Cina è dell'idea che il Tibet abbia sempre fatto parte del suo territorio. I tibetani affermano che la regione himalayana è stata praticamente indipendente per secoli.
