La triste storia di C.J.: “La mia migliore amica non mi frequenta più perché sono gay”
"La mia famiglia non frequenta persone gay, perciò non ti frequenterò più". Sono le parole pronunciate da Allie, una bambina di appena 11 anni, a C.J., un bambino ritenuto omosessuale la cui madre ha commentato scrivendo un lungo post su HuffPostUsa: "C.J. è rimasto in silenzio. Era scioccato e confuso. Sentire il suo cuore spezzarsi per la prima volta lo ha lasciato senza parole. Conosciamo superficialmente la famiglia di Allie da nove anni, nel modo in cui si conoscono tutte le famiglie che crescono figli in periferia. C.J. è andato a scuola con Allie per metà della sua vita. Lei ha sempre saputo che lui è un bambino ‘gender-creative', che non si conforma alle tradizionali norme di genere, che ama le ‘cose da ragazza'".
Tornato da scuola, C.J. ha manifestato tutto il suo malessere alla madre, che lo incalzava chiedendogli perché fosse così triste e silenzioso: "Ha detto che la sua famiglia non frequenta persone gay, perciò lei non può frequentare me. Ha detto che sono l'unica persona gay che conosce e che non vuole conoscermi". La donna ha abbracciato suo figlio cercando di tranquillizzarlo: "D'istinto, la mia reazione è stata la voglia di sfogarmi. Volevo inviare messaggi inquisitori alla mamma di Allie. Volevo sottolineare l'errore di Allie nei confronti di C.J. e restituire il regalo di compleanno che gli aveva donato con un sorriso, solo pochi giorni prima. Volevo cancellare tutti gli appuntamenti presi con le altre mamme per far giocare i nostri figli e i lavoretti creativi che questi avevano fatto. Volevo distruggere le foto scattate con Babbo Natale durante le feste". Invece quello che ha fatto è stato abbracciare suo figlio e consolarlo, spiegandogli che casi di intolleranza purtroppo potrebbero ripetersi in futuro ma che dovrà comunque avere la forza di andare avanti e affermare le sue libertà.