La figlia di 21 mesi guarisce dal cancro, ma il padre la uccide: “Aveva troppe attenzioni”
La figlia di appena ventuno mesi era stata colpita da una rarissima forma di cancro agli occhi, ma le cure dei medici hanno sortito gli effetti sperati e la piccola Maddox era completamente guarita dalla sua patologia. Una guarigione che qualsiasi altro genitore avrebbe accolto come un dono, una seconda possibilità di vita offerta dalla scienza. Ryan Lawrence, il papà di Maddox, 25 anni, non ha però preso positivamente la notizia e nel febbraio scorso ha ucciso la figlioletta di pochi mesi colpendola a più riprese con una mazza da baseball, fino a finirla.
Dopo l'omicidio, le indagini e il processo hanno appurato le cause del decesso, la dinamica dei fatti e, soprattutto l'atroce movente che ha spinto il giovane padre a massacrare a morte la figlia. Secondo quanto raccontato da Lawrence, infatti, la follia omicida sarebbe stata scatenata da un fortissimo sentimento di gelosia che il ragazzo aveva iniziato a provare nei confronti della bimba, la quale ai suoi occhi era colpevole di attirare su di sé troppe attenzioni a causa della sua malattia.
In seguito all'omicidio, è stato lo stesso padre a confessare l'atroce delitto, sostenendo inoltre di aver cercato di dare fuoco al cadavere della bambina per disfarsi del corpo, per nascondere ciò che aveva appena commesso, decidendo in seguito, invece, di gettare la piccola in acqua, nelle cascate di Cortland County, ancorando il corpicino a dei blocchi di cemento per non farlo riemergere e, quindi, di fatto, rendere più difficoltose le ricerche dei sommozzatori. Il cadavere della bimba è stato recuperato a circa 36 ore di distanza dal delitto.
A lanciare l'allarme, inizialmente, è stata la mamma della piccola Maddox. Rincasata, la moglie di Lawrence aveva trovato un bigliettino scritto dal marito, in cui l'uomo scriveva che avrebbe potuto far del male alla figlioletta e a se stesso. Non riuscendo a rintracciarlo subito, la donna ha allertato la polizia e, una volta ritrovato Ryan, il delitto è stato subito confessato ed è stato il ragazzo a portare gli inquirenti nel luogo da lui scelto per disfarsi del cadavere della figlia.
Il procuratore distrettuale Bil Fitzpatrick ha dichiarato: "Senza entrare troppo nel dettaglio la confessione di Ryan Lawrence allude a un senso di gelosia per l'attenzione che questa bambina riceveva ogni giorno". L'uomo adesso rischia 25 anni di carcere.