La Cina contro le toilette giapponesi: “La loro popolarità è esagerata”
Alla Cina non piacciono i famosi wc giapponesi. O comunque non piacciono al Global Times – portale d’informazione ufficiale di Pechino – che oggi ha pubblicato un duro editoriale contro le supertecnologiche toilette nipponiche. E di fatto ha chiesto – nel pezzo intitolato “La popolarità delle toilette giapponesi è esagerata” – di non acquistare prodotti del Giappone. Un appello che ha sullo sfondo il conflitto territoriale tra Pechino e Tokyo per le isole Senkaku. Nell’articolo pubblicato sul Global Times si legge che i cinesi che invadono i negozi giapponesi in un momento in cui il Paese affronta una domanda interna debole sono qualcosa di cui non essere fieri. Sarebbero circa un milione i turisti che sono andati in Giappone in questo mese per le festività del nuovo anno lunale. Turisti che avrebbero speso, secondo le stime, circa 882 milioni di dollari.
Un modello base può costare 200 dollari – Le toilette di lusso giapponesi, in particolare, sarebbero l’acquisto preferito dai cinesi che si recano nel Sol levante dopo i bollitori di riso. Si tratta di oggetti dotati di svariate funzioni, dal telecomando al sedile riscaldato. Funzionano anche come bidet e alcuni modelli riproducono anche un suono di fondo nel tentativo di coprire altri rumori. Normalmente questi sanitari si vendono nei negozi di elettronica e un modello base può costare 200 dollari, mentre i più sofisticati arrivano a costare anche migliaia di dollari. Ma secondo il Global Times, nonostante i confort, “non c'è bisogno di riverire una tazza del bagno come se fosse al livello d'un dio”.