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La 29enne Brittany rimanda l’eutanasia: “Non è il momento giusto”

Brittany Maynard, la ragazza americana con un tumore incurabile al cervello che aveva annunciato di voler ricorrere alla “dolce morte” il primo novembre, ha fatto sapere di essere ancora convinta della sua scelta ma di non sapere quando questo accadrà.
A cura di Susanna Picone
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Brittany Maynard, la giovane di 29 anni che dopo aver scoperto che un tumore al cervello l’avrebbe uccisa nel giro di pochi mesi ha deciso di ricorrere all’eutanasia, in questi giorni sta cercando di esaudire tutti i suoi desideri. Sta vivendo i suoi ultimi istanti assieme ai suoi familiari, sta viaggiando con loro e con loro ha scelto di vedere il Grand Canyon, da dove ha condiviso delle foto sull’orlo della gola. E in questi giorni Brittany ha capito che non è ancora arrivato il momento per morire. Inizialmente la giovane, la cui decisione sta facendo molto discutere, aveva detto che avrebbe scelto l’eutanasia il primo novembre, dopo il compleanno di suo marito Dan. Ma a quanto pare ha deciso di rimandare quel momento. In un video la 29enne ha spiegato che è ancora convinta della sua decisione ma che non sa quando questo accadrà: “Mi sento ancora abbastanza bene, posso ancora gioire, ridere e divertirmi con parenti e amici. Questo non mi sembra il momento giusto”, ha affermato Brittany. “Non ho cambiato idea, succederà anche perché sto peggiorando sempre più ogni settimana. Solo non so ancora quando”, ha aggiunto. Anche dopo il viaggio al Canyon la giovane si è sentita male ed è stata ricoverata in ospedale. Per ore Brittany non è stata in grado di parlare.

La storia di Brittany, malata terminale che ha scelto l’eutanasia

Dopo una prima operazione e un ciclo di cure, in aprile a Brittany erano stati diagnosticati sei mesi di vita. È stato allora che la ragazza ha deciso di morire alle sue condizioni. Brittany Maynard viveva a San Francisco e si è trasferita a Portland, in Oregon, proprio per poter accedere all’eutanasia. Lì infatti la dolce morte è legale da 17 anni. L'assistenza legale è stata fornita da “Compassion & Choices”, un'organizzazione che combatte perché le leggi sull'eutanasia vengano approvate in tutti gli Stati Uniti e non solo nei quattro paesi che oggi la consentono. Nel suo video la ragazza ha raccontato di quanto sia doloroso il giudizio degli altri: “Penso che qualcuno dica ‘beh, non sembri così malata come dici di essere, ed è irritante, perché quando ho una crisi e poi non posso parlare sento tutto il male della mia condizione”.

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