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L’azienda che tra 700 candidati “assume” un gatto

Una strategia di marketing discutibile, quella messa in atto da un’azienda che vende prodotti per e sui gatti. I candidati hanno spiegato di essersi sentiti presi in giro. E non solo loro.
A cura di Redazione
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Bossy al lavoro.
Bossy al lavoro.

Meglio di settecento candidati è stato un gatto dal pelo lungo e dallo sguardo sornione. Si è conclusa così una singolare selezione che aveva l'obiettivo di individuare il direttore della comunicazione di Catbox, un'azienda di Bucarest che vende online gadget per e sui gatti. La società rumena ha osato una strategia di marketing che ha fatto discutere non soltanto i diretti interessati – i candidati che hanno spiegati di essersi "sentiti presi in giro" – ma quanti hanno osservato che si è trattato di una scelta non proprio delicata in un mondo di delicati e, nello specifico, in un paese che non versa in un'eccellente condizione economica.

Il gatto è un esemplare di Blue Scottish Fold di nove mesi ed è stato chiamato strumentalmente "Bossy". A dispetto del suo aspetto placido, il piccolo felino viene vestito di tutto punto, come ci aspetta si vesta un manager. In giacca e cravatta viene rappresentato "seduto" al suo posto di comando o a bordo della sua limousine. La sua agenda è fitta di impegni – fanno sapere i social editor dell'azienda – per gestire i quali Bossy viene seguito da quattro segretarie. Al di là del gioco – discutibile, certo – Bossy sembra davvero essere impegnato tra foto e video che lo rendono più una paziente mascotte che un manager. Sofferenze per le quali viene pagato non solo con scatolette di umido, ma anche con 151 euro al mese. Uno stipendio, spiega la direzione, ben più elevato della media percepita nelle aree rurali del paese.

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