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Invia sosia al test di paternità: non voleva mantenere il proprio figlio

Thomas Kenny, 25enne di Birmingham, ha mandato un’altra persona al suo posto per eseguire il test del Dna ordinatogli dal tribunale. L’uomo, già padre di due figli, aveva fatto pesanti pressioni sull’amante per farla abortire.
A cura di B. C.
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Non voleva assumersi le proprie responsabilità, così ha inviato un sosia per farlo sottoporre al test del DNA al posto suo, nel tentativo di non evitare le spese di mantenimento per un bambino che sapeva essere il suo. Thomas Kenny, 25 anni, aveva avuto già due figli da una precedente relazione, quando ha conosciuto un'altra donna. Rimasta incinta, quest’ultima si è rifiutata di abortire nonostante le pressioni dell’uomo, come scrive il Daily Mail.

Thomas, descritto dal giudice come un uomo “altamente manipolatore”, ha poi negato di essere il padre del bambino. Ha cercato di fare pressioni sull'amante affinché si liberasse del piccolo feto e quando è nato si è rifiutato di conoscerlo e di mantenerlo. Ma chiaramente sapeva di essere il padre, perché quando la Child Support Agency ha ordinato di sottoporsi ad un test di paternità, ha mandato qualcun altro al suo posto per evitare di pagare le spese di mantenimento dei figli.

I fatti sono venuti alla luce quando l’uomo è stato arrestato nel giugno dello scorso anno, ma anche allora ha continuato a negare le proprie responsabilità, riporta il Birmingham Mail. Alla fine ha ammesso tutto ed è stato condannato a sei mesi (pena sospesa) e al pagamento di 885 sterline di risarcimento, oltre a 500 £ per le spese del tribunale. “Sei chiaramente tu l'autore delle tue disgrazie” ha detto il giudice in tribunale. “I fatti dimostrano che sei una persona disonesta e altamente manipolativa”.

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