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Inventa incidenti e malori e passa 60 ore al telefono con i servizi di emergenza, arrestata

In un’occasione ha affermato per ben otto volte di essere stata ferita ma quando i paramedici sono accorsi sul posto l’hanno trovata seduta su un divano a bere. La 32enne britannica Holly Coogan, è stata arrestata dalla polizia inglese, processata e ora condannata dal Tribunale a un anno di reclusione.
A cura di A. P.
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Prima ha chiamato per segnalare a ripetizione una serie di inesistenti incidenti di cui diceva di essere stata protagonista, poi ha finto malori di vario genere e infine ha minacciato fantasiosi tentativi di suicidio, il tutto solo per restare al telefono con i servizi di emergenza locali collezionando quasi sessanta ore di comunicazioni telefoniche. Per questo una giovane donna britannica di 32 anni, Holly Coogan, è stata arrestata dalla polizia inglese, processata e ora condannata dal Tribunale a un anno di reclusione. Nelle varie chiamate al numero di emergenza 999, la donna ha affermato ad esempio di essere stata ferita o di volersi togliere la vita, tutti episodi completamente inventati ma che hanno messo in difficoltà gli operatori e costano migliaia di sterline al servizio.

In un'occasione ha affermato per ben otto volte di essere stata ferita ma quando i paramedici sono accorsi sul posto l’hanno trovata seduta su un divano a bere. In alcuni casi di intervento a casa sua, i sanitari hanno preferito trasportarla anche in ospedale in via precauzionale ma dopo gli esami i medici hanno sempre scoperto che non aveva nulla.  Come stabilito dal Tribunale di Nottingham, le sue chiamate fasulle sono costate al servizio di ambulanza oltre 46mila sterline.

Le chiamate della Coogan erano spesso di natura particolarmente angosciante, “i nostri operatori a volte trovavano queste chiamate traumatiche, anche con la loro vasta formazione e supporto organizzativo” hanno spiegato i responsabili del servizio di emergenza. Alla donna il tribunale le aveva anche ordinato di smetterla ma la 32enne ha proseguito fino alla condanna

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