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Insegnante si suicida a 27 anni: “Un terapista l’aveva definita emotivamente immatura”

Chelsey Peart, insegnante britannica di 27 anni, è stata trovata morta dal marito Mark l’11 aprile scorso. Si è impiccata nella loro casa di Rotherham. Secondo la madre, la giovane era cambiata dopo il rapporto di un terapista dell’occupazione.
A cura di S. P.
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Una giovane insegnante si è tolta la vita all’età di ventisette anni nella casa in cui viveva col marito a Rotherham, in Gran Bretagna. Si chiamava Chelsey Peart e a scrivere della sua vicenda sono i media britannici secondo cui a trovarla ormai priva di vita nella loro casa è stato il marito Mark, un vigile del fuoco. La giovane insegnante, da tanti descritta come una donna “perfezionista”, si è impiccata l’11 aprile scorso. “Sono arrivato a casa alle 7:05, la casa era al buio e ho trovato Chelsey impiccata a una corda intorno al collo”, ha ricostruito il marito alla Corte del Coroner di Doncaster. L'uomo ha tagliato la fune, ha posato la moglie sul pavimento e ha tentato invano di rianimarla. Dal suicidio di Chelsey è nata un’inchiesta e i suoi familiari hanno provato a ricostruire quanto accaduto nell’ultimo periodo della vita della ventisettenne.

Secondo un rapporto era "emotivamente immatura" – La mamma della donna avrebbe detto che sua figlia era cambiata dopo aver parlato con un terapista dell’occupazione, un professionista che avrebbe definito la donna “emotivamente immatura” in quel periodo della sua vita per lavorare in una scuola. Helen O'Brien, preside della Rawmarsh Community School dove lavorava la vittima, ha descritto la giovane prof come un “modello di ruolo positivo per gli studenti e un insegnante di grande talento”. La signora O'Brien ha però raccontato di aver portato Chelsey in ospedale il 9 novembre scorso, dopo che lei stessa aveva confidato di aver pensato al suicidio durante il suo percorso lavorativo. Nel marzo scorso la donna si era detta molto infastidita da una lettera di un terapista dell’occupazione che l'aveva etichettata appunto come “emotivamente immatura”. Quelle parole che, almeno secondo la madre, l’avevano cambiata.

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