video suggerito
video suggerito

Insegnante invia per sbaglio video porno ai suoi studenti. “Così ne sono uscita”

Una professeressa americana ha mandato per sbaglio un link di un video porno ai suoi studenti, e ha raccontato la sua esperienza imbarazzante in una lettera pubblicata sul Washington Post. “Pensavo di non uscirne più, ma invece…”
A cura di B. C.
272 CONDIVISIONI
Immagine

Lisa T. McElroy insegna alla Drexel University Thomas R. Kline School of Law a Philadelphia. Il suo nome è salito suo malgrado alla ribalta negli Stati Uniti per aver inavvertitamente inviato ad alcuni suoi studenti una mail che conteneva un link a un video porno. Una esperienza di "umiliazione pubblica" che ha deciso di affrontare scrivendo una lettera sul Washington Post. "Stavo male ancora prima che la notizia circolasse: quando ho scoperto cosa avevo fatto, mi sono sentita mortificata – ha scritto sul quotidiano della Capitale- pensavo di non potermi riprendere mai più". La McElroy pensava di mandare agli studenti un articolo sulla scrittura di documenti legali, ma in realtà quello "incollato" era un il link a un filmato pornografico. La prima cosa che ha fatto è stato rivelare l’imbarazzante episodio alle figlie: “’Ragazze, devo dirvi una cosa molto grave’ Mia figlia più piccola è sbiancata, ha fatto un gran respiro e poi mi ha chiesto se fossi malata. E in quel momento ho dovuto mentire: non sull’essere malata (grazie al cielo sono sana come un pesce) ma sullo stare bene sì. Eppure, avrei preferito annunciare un’imminente mastectomia piuttosto che spiegare quello che avevo da dire. ‘Tesoro, non sono malata. No, quello che ho da dirvi non è neanche lontanamente così grave’. Volevo che mia figlia comprendesse che essere umiliate in pubblico non è paragonabile ad avere un cancro".

“ Come madre, voglio essere un modello per le mie figlie adolescenti. Ed egoisticamente, tengo alla mia dignità. Dopo quello che era successo ero sicura di aver perso la mia dignità per sempre – ammette la prof -. Tutti si stavano chiedendo se guardassi dei porno, se usassi dei sex toys, o se mi piacesse il sesso “strano”. Altre persone mi chiedevano di lasciare il lavoro e la licenza da avvocato". L'Università ha stabilito che non aveva violato alcun regolamento. “Eppure – dice – nessuno ha messo in discussione la dignità di quelli che hanno fatto circolare la mia mail. Nessuno ha chiesto perché, se era così offensiva, gli studenti abbiano comunque aperto il link e guardato il video quanto basta per sapere esattamente cosa conteneva. Nessuno ha messo in discussione la dignità della sopracitata gente che ha ripreso e discusso la storia". E quindi spiega la lezione che ha imparato:  “Perdere la dignità non è come perdere la verginità (sì, mi rendo conto del peso delle parole). Puoi tornare indietro e riprendertela. Puoi riabilitare la tua reputazione e la tua immagine pubblica. Puoi arrivare a capire che ci sono cose peggiori che una pubblica umiliazione: c’è il cancro, o la solitudine".

272 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views