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India, poliziotto trova moglie uccisa. L’assassino scrive col sangue: “Prendimi”

L’omicidio è avvenuto a Mumbai, sulla costa occidentale dell’India. Sospettato il figlio 21enne della coppia.
A cura di G. L.
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La moglie di un agente di polizia è stata trovata morta mercoledì 24 maggio nell’appartamento dove viveva la coppia. Il caso ha assunto rilevanza nazionale perché Dnyeshwar Ganore, questo il nome del marito, aveva fatto parte di un team di investigazione creato appositamente per risolvere un complicato caso di omicidio molto noto in India.

Dnyeshwar aveva fatto ritorno a casa verso le 23 di sera dopo aver staccato dal lavoro. Non avendo con sé le chiavi, aveva bussato più volte alla porta ma non ricevono risposta si era insospettito. Per questo, l’agente era andato a chiedere lumi ai vicini, dato che né la moglie, Dipali Ganore, di 42 anni, né il figlio, Siddanth, rispondevano alle sue telefonate.

Intorno all’una di notte, il poliziotto aveva trovato le chiavi della propria abitazione nel cestino della spazzatura sito nei pressi della porta d’ingresso della casa. Solo allora è riuscito ad entrare e a trovare la moglie Dipali immersa in una pozza di sangue in camera da letto. Al suo fianco uno smiley disegnato col sangue della donna, lo stesso con cui l’assassino ha scritto “Ero stanco di lei. Prendimi e impiccami”. La donna sarebbe stata uccisa con quattro o cinque coltellate.

La polizia sospetta che a commettere l’omicidio sia stato il figlio 21enne della coppia, attualmente ricercato perché scomparso la sera dell’assassinio. Stando a quanto dichiarato dalla polizia, negli ultimi tempi Siddanth era stato ripetutamente rimproverato dalla madre per i voti bassi della sua carriera accademica, motivo per cui si era rifiutata di dargli la paghetta.

Dopo aver abbandonato la facoltà di ingegneria, il 21enne si era iscritto al college nazionale. Gli amici hanno dichiarato che, negli ultimi due mesi, Siddanth era diventato schivo e distaccato, al punto da evitare l’uso dei social network.

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