video suggerito
video suggerito

India, 13enne muore dopo 68 giorni di digiuno. Era stata costretta dai genitori religiosi

E’ accaduto in India. I genitori, molto facoltosi e altrettanto religiosi, possedevano una gioielleria e l’avrebbero fatto per propiziarsi prosperità negli affari. Il digiuno è una pratica molto comune tra i giainisti, che rappresentano l’1% della popolazione indiana. La ragazzina si nutriva solo con acqua bollita.
A cura di B. C.
2.568 CONDIVISIONI
Immagine

Una bottiglia di acqua bollita al giorno per quasi un mese: è stato il pranzo e la cena di una ragazzina di 13 anni, morta dopo essere stata costretta dalla sua famiglia ad oltre due mesi di digiuno. È successo in India, dove Aradhana Samdariya, che seguiva una pratica molto diffusa tra i giainisti, minoranza religiosa indiana, è morta per un arresto cardiaco il 4 ottobre scorso. La giovanissima frequentava una scuola media di Secunderabad, cittadina di 200 mila abitanti nel distretto di Hyderabad. Per i primi 25 giorni è riuscita a recarsi in aula. Poi il fisico non glielo ha più consentito. Alla fine è caduta in coma, due giorni dopo aver interrotto il digiuno: erano passati 68 giorni.

Sulla tragedia la polizia ha aperto un'indagine per capire soprattutto il ruolo che hanno avuto i genitori della ragazzina in questa tragedia. Un'associazione che tutela i diritti dei bambini li ha denunciati per "omicidio colposo e violenza su minori". "La ragazza stava digiunando per il periodo sacro del Choumass. Il digiuno è considerato di buon auspicio dai giainisti. L'indagine riguarda rituali tradizionali e aspetti giuridici. Dobbiamo capire se la famiglia ha esercitato una qualche forma di coercizione sulla ragazza. Nessuno al momento è stato arrestato", ha detto il capo della polizia locale. "Lo hanno fatto per soldi, per incrementare gli affari", è l'accusa di Achyut Rao secondo il quale i genitori, gioiellieri, "sono felici perchè considerano la figlia un'eletta".Da parte sua, la coppia si difendo dicendo di non averla obbligata a digiunare, che si è trattato di una sua scelta, che la ragazza intendeva farsi monaca e che dopo 51 giorni le avevano chiesto di ricominciare a nutrirsi.

Il digiuno è una pratica molto comune tra i giainisti, che rappresentano l'1% della popolazione indiana. Pochi mesi fa una donna di 82 anni nello stato settentrionale del Rajasthan è morta dopo un digiuno ritualistico chiamato ‘Santhara’. Il tribunale di uno Stato indiano aveva equiparato la sua decisione alla pratica del suicidio. Non a caso nel 2015 un tribunale indiano del Rajastan ha vietato il ‘Santhara’. Il divieto è stato però poi annullato dalla Corte suprema che ha giudicato questo rituale “un caposaldo della non-violenza”.

2.568 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views